Estratto dell'articolo di Adriano Arati per il “Corriere della Sera”
È morta mentre lavorava nella sua adorata azienda agricola la più giovane dei cinque eredi della famiglia Ferrarini, per decenni titolari dello storico marchio di prosciutti e prodotti alimentari di Reggio Emilia.
La 56enne Lia Ferrarini è stata trovata priva di vita nel pomeriggio di venerdì 8 novembre nella grande tenuta di via Romesino a Botteghe di Albinea, nella campagna reggiana. Un addetto ha visto il corpo a terra, nel cortile a fianco delle stalle. A poca distanza, un piccolo trattore che la Ferrarini usava abitualmente.
Nessuno ha assistito all’incidente e le ricostruzioni, curate dal sostituto procuratore Dario Chiari per conto della Procura di Reggio Emilia, devono ancora essere completate. Di certo, Ferrarini è caduta con violenza a terra, battendo il capo. Potrebbe essere scivolata dal mezzo agricolo o essere rimasta impigliata e trascinata a terra dal trattore in movimento, anche se al momento del ritrovamento il veicolo era spento.
Lia era la quinta figlia di Lauro Ferrarini, fondatore del gruppo alimentare conosciuto a livello mondiale per il prosciutto (in particolare quello cotto). Ma anche il Parmigiano Reggiano, l’aceto balsamico e altri prodotti tipici emiliani. Nel 2018 il gruppo era entrato in seria difficoltà.
La famiglia del fondatore è uscita dall’azionariato e Ferrarini è entrata a far parte del gruppo valtellinese della macellazione e della lavorazione delle carni Pini, che nel 2023 ne ha acquisito l’80% delle quote. Lo scorso anno l’azienda ha fatturato 150 milioni di euro. [...]
Si divideva tra la grande casa di famiglia a Puianello di Quattro Castella, in provincia di Reggio Emilia, e la storica tenuta di via Romesino a Botteghe di Albinea, a pochi chilometri di distanza. Le sue apparizioni in eventi pubblici erano rarissime. Nel suo paese di origine invece era invece una presenza fissa, costantemente a fianco dei lavoratori impegnati nelle gestioni quotidiane. [...]