Elena Marisol Brandolini per “il Messaggero”
Sono le 4 e mezza del mattino di ieri quando la polizia locale di Ibiza riceve la telefonata dallo 091, numero di attenzione telefonica della Policía Nacional, con richiesta di assistenza per due persone precipitate dal quarto piano di un hotel di Platja d' en Bossa, ubicato in Carrer Carles Roman Ferrer. Quando la polizia locale giunge sul posto, «le due persone precipitate, una donna di 21 anni e un uomo di 26 anni, erano già senza vita», si legge nel comunicato emesso nelle prime ore del mattino dal comune di Ibiza. «I due erano alloggiati nella stessa stanza dell' hotel».
I servizi sanitari che si erano mossi per raggiungere il luogo dell' incidente, non hanno potuto fare nulla se non constatarne il decesso come conseguenza dell' impatto sulla strada. Ora è la Policía Nacional a farsi carico delle indagini e la pista principale su cui si stanno concentrando gli accertamenti, come ha annunciato la Delegazione del governo spagnolo nelle Baleari e come confermano il governo e la stampa locali, è quella di un femminicidio ai danni della donna, seguito dal suicidio del suo aggressore.
Lei si chiama Elena, e ha il doppio passaporto, spagnolo e italiano. Della sua vita finora si è saputo poco: nata nel 99, era giunta sull' isola per turismo, in compagna dell' uomo (il suo compagno, si presume) che invece è di nazionalità marocchina. La famiglia di Elena risiederebbe in Italia, ma non si è ancora messa in contatto col Consolato italiano a Barcellona.
In un primo momento si era pensato che potesse trattarsi di una caduta accidentale dovuta a un nuovo caso di balconing, fenomeno tristemente noto d' estate nelle Isole Baleari. E, inizialmente, il ministero di Pari Opportunità del governo spagnolo era stato informato dall' Unità di violenza di genere della polizia che il femminicidio era solo una delle ipotesi prese in considerazione e neppure la principale. Ma, con il passare delle ore, le dichiarazioni dei testimoni sembrerebbero avere orientato le indagini verso l' eventualità della morte per violenza di genere.
LA CONDANNA
Sarebbe stato l' uomo, nel pieno di una discussione violenta, a spingere la donna fuori del balcone fino a farla precipitare, per poi togliersi la vita buttandosi di sotto. Tanto che il governo delle Baleari, nella serata di ieri, emetteva un comunicato di condanna per il femminicidio occorso, la seconda donna uccisa quest' anno nelle isole dal suo compagno.
Se l' ipotesi del femminicidio verrà definitivamente confermata, la giovane donna a Ibiza rappresenterà la sedicesima vittima per violenza di genere in Spagna dall' inizio del 2021. Il tema è molto discusso nel Paese, c' era chi aveva previsto un aumento degli omicidi di donne con la fine dello Stato di emergenza, dopo oltre un anno di pandemia, per la perdita di controllo degli aggressori sulle loro compagne. Ma l' alta concentrazione di femminicidi nelle ultime settimane suggerisce che ci sia qualcosa nel sistema di protezione a non funzionare bene.
LA LEGGE
La legislazione spagnola sulla violenza di genere è tra le più avanzate in Europa, ma non è stata applicata per quanto riguarda la prevenzione, l' educazione scolastica e la formazione del personale sanitario e della giustizia. La violenza sessuale è ancora molto nascosta, si stima che le denunce per maltrattamento rappresentano appena un quarto di quelle effettive, la grandissima maggioranza dei casi non viene segnalato alle autorità. E manca un controllo efficace sull' aggressore.
Il governo si è detto pronto a intervenire per aggiornare i protocolli d' intervento delle autorità in queste situazioni. «Non si può far finta di nulla mentre nel nostro Paese si susseguono femminicidi», ha scritto martedì su Twitter il premier Pedro Sánchez.