Enza Cusmai per “il Giornale”
«Sulla nuova variante sudafricana è presto per trarre conclusioni. I casi sono pochi e i dati frammentari. Dobbiamo prima sapere quanto è più diffusiva rispetto alla variante Delta e quanto sfugga alla risposta immunitaria indotta dal vaccino. Nel peggiore degli scenari maggiore diffusività e capacità di sfuggire alla risposta immunitaria del vaccino - dovremmo fare un richiamo con la dose di vaccino modificata.
Del resto, servono pochi giorni per cambiare la sequenza genetica nel vaccino a mRna e creare una spike con la nuova variante. Poi c'è da aspettare un piccolo studio clinico e la nuova produzione. Moderna ha già messo a punto un vaccino modificato per la variante Beta, che però non è mai riuscita a soppiantare la Delta».
Sergio Abrignani, ordinario all'Università di Milano, oltre che membro del Comitato tecnico scientifico, è un immunologo che conosce molto bene il mondo dei virus e dei vaccini.
Il ministro Speranza ha già bloccato i voli provenienti dall'Africa del Sud.
«Giusto chiudere, lo stanno facendo in tanti, cerchiamo di mitigare l'eventuale rischio».
Però corriamo per la terza dose.
«Il richiamo serve: si riacquista una forte risposta immunitaria e innesca nelle cellule effettrici una risposta a lunga memoria. Per similitudine con altri vaccini, il richiamo, direi che ci potrebbe immunizzare per anni».
Salvo nuove impreviste varianti?
«Già ora stiamo vivendo una fase con Delta, la più devastante delle varianti, infettiva tre volte l'originale. Ma grazie ai vaccini, si contano 83 decessi quotidiani rispetto alle 850 morti dello stesso periodo dell'anno scorso».
Che voto dà al nuovo decreto sul super green pass?
«Ottimo. In Italia, chi è vaccinato o guarito riesce a fare la stessa vita di prima che arrivasse la Bestia. Con poche limitazioni e il doveroso uso della mascherina».
Non sarebbe utile la mascherina Ffp2 anziché il pass con il tampone sui mezzi pubblici?
«Il pass è utile ed è un obbligo sottoposto a campione. L'uso dell'Ffp2 mitigherebbe ulteriormente il rischio di diffusione del virus».
Nel decreto è rimasta la validità di 48 ore per gli antigenici.
«In un mondo ideale, quei tamponi dovrebbero essere usati solo per accedere a singoli eventi, perché nel 20-30 per cento dei casi non catturano il positivo».
Il Green pass rafforzato potrà convincere gli indecisi?
«È uno strumento premiale. Chi si vaccina può riavere una vita e un Natale normale. E di quei sette milioni non vaccinati, almeno 5 sono solo esitanti e penso che si vaccineranno».
Ottimisticamente, restano due milioni di no vax.
«Per loro o mettiamo l'obbligo e sanzioniamo i trasgressori, oppure non li recuperiamo».
I contagi aumentano. Quali sono le previsioni per Natale?
«Siamo in fase di crescita. I modelli ci dicono che tra qualche settimana potremmo avere 20-30 mila casi. Ma speriamo di fermarci presto».
Come ci comportiamo con i parenti no vax durante le cene di famiglia?
«Ogni ospite dovrebbe fare il tampone nelle ore prima delle riunioni. Comunque, io i parenti non vaccinati non li inviterei».
Sui vaccini per i bambini molti sollevano dubbi. L'obbligo è utopistico?
«Per me tutti i vaccini dovrebbero essere obbligatori in tutte le fasce di età. Comunque dobbiamo avere fiducia nella scienza, le autorità regolatorie e le società di pediatria non sono una banda di disgraziati che ci vogliono male: se dicono che il vaccino è sicuro, efficace e lo raccomandano, come tanti altri farmaci e vaccini che diamo ai nostri figli, sono convinto che le mamme non staranno a sentire pseudoesperti che non sanno nulla di vaccini, di malattie infettive e di pediatria».