Luigi Ippolito per il “Corriere della Sera”
Non è ovviamente sfuggita alla Nato l' operazione condotta dalla Russia sul territorio italiano: assieme agli aiuti sanitari (come denunciato per primo dalla Stampa ), il Cremlino ha fatto affluire personale militare e dei servizi di intelligence (e il collega del giornale torinese si è beccato per questo le lugubri minacce di morte da parte di Mosca).
Rispondendo alle domande del Corriere nel corso di una conference call , ieri il Comandante Supremo dell' Alleanza Atlantica in Europa, il generale americano Tod Wolters, ha detto di essere «molto, molto focalizzato su quelle transazioni».
Non ha voluto entrare nel merito della decisione presa dal governo italiano, ma l' ha definita «fonte di preoccupazione»: e ha aggiunto di «prestare una strettissima attenzione alla maligna influenza russa». Dopo aver ripetuto più volte di essere ben consapevole di quanto sta accadendo in Italia, ha tenuto a sottolineare che la Nato «resta molto, molto vigile rispetto a quelle transazioni» e che «continua a monitorarle al massimo grado».
il generale kikot insieme a militari russi e italiani
È evidente che dietro l' epidemia di coronavirus si sta giocando una partita geopolitica cruciale, nella quale la Russia (e la Cina) provano a sfruttare le debolezze dei Paesi europei per allargare la propria sfera di influenza. Ma questo non significa che l' Occidente intenda starsene a guardare.
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Più in generale, Wolters ha ricordato che spesso gli equipaggiamenti forniti dalla Russia si sono rivelati difettosi. E ha stigmatizzato la campagna di disinformazione condotta dal Cremlino: «La Russia ha provato a inserirsi nell' informazione riguardante le forniture di aiuti medici da un Paese Nato all' altro e ha cercato di sminuirle: e questo in se stesso è una forma di disinformazione».
Di conseguenza, ha sottolineato il comandante Nato, «neutralizzare la disinformazione e fornire fatti accurati è capitale»: perché in questo momento «la trasparenza è vitale» ed è «parte del nostro sistema democratico di valori». Dunque da una prospettiva americana ma certamente anche da una prospettiva europea «abbiamo l' obbligo di essere veritieri e accurati in ciò che diciamo e ciò che facciamo».
Ma non è certo solo una guerra di notizie. Il generale Wolters ci ha tenuto a rimarcare che la Nato resta «focalizzata come un laser sulle operazioni di deterrenza e di difesa» e pertanto l' emergenza del coronavirus con comporta affatto abbassare la guardia per quanto riguarda la protezione dello spazio terrestre, aereo e cibernetico: «Le nostre forze continuano a essere pronte - ha ammonito -. Non distoglieremo gli occhi dalla palla».
Il comandante Nato ha infine ricordato come le forze alleate stiano sostenendo gli sforzi civili contro il coronavirus. Gli americani hanno fornito in Europa equipaggiamenti medici, presi dai depositi del Pentagono in Italia, per un valore di mezzo milione di dollari. La Nato ha attivato il «Centro di coordinamento euro-atlantico di risposta ai disastri»: attraverso questo meccanismo la Repubblica ceca ha spedito aiuti a Italia e Spagna, incluse 10 mila tute mediche protettive ciascuna, mentre la Turchia ha fornito sempre a Italia e Spagna mascherine, disinfettanti ed equipaggiamenti protettivi.
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MEDICI MILITARI RUSSI IN ITALIA
Sono stati predisposti ponti aerei, come quello che ha visto l' aviazione militare tedesca trasportare pazienti italiani e francesi ma anche medici da Polonia e Albania verso l' Italia, mentre gli aerei spagnoli hanno portato ventilatori dalla Germania alla Spagna.
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