Francesco Musolino per "it.businessinsider.com"
Il regista premio Oscar Martin Scorsese, non si nasconde certo dietro un dito. Dopo aver preso di mira i film dei supereroi, scatenando la rete, torna all’attacco dichiarando, implorando i telespettatori: «non guardate The Irishman sul cellulare.
Se volete vedere uno dei miei film, o in generale la maggior parte dei film, per favore non guardateli su un telefonino». Eppure, come tutti sappiamo, la sua ultima pellicola con un cast d’eccezione – formato da Robert De Niro, Al Pacino, Harvey Keitel e Joe Pesci – dopo una breve parentesi in sala di tre settimane, è approdato su Netflix il 27 novembre, alla vigilia del ponte di Thanksgiving.
Il consiglio del regista verte su un punto ben preciso, come ha dichiarato al settimanale Entertainment Weekly ovvero l’accumulo dei dettagli.
«C’è un effetto cumulativo alla fine del film, per via del quale devi vederlo dall’inizio alla fine in una sola sessione.
Non c’è nulla che non vada nelle serie, ma il mio film non è una serie». Intanto mentre la concorrenza aumenta a dismisura e si fa sempre più agguerrita con AppleTv+ a guidare la carica, Netflix ha sorpreso tutti con l’annuncio del contratto di locazione dello storico Paris Theatre cinema a New York City.
Si tratta – badate bene – dell’ultimo locale a schermo singolo della città e verrà utilizzato dalla streaming company per eventi speciali e proiezioni, e alla fine darà a Netflix Originals un grande schermo nativo. E non si tratta di un colpo unico, difatti sarebbero in trattativa per acquistare un altro prestigioso cinema indipendente: the Egyptian in Los Angeles.
Secondo Mattias Frey, professore presso l’Università del Kent «Netflix potrebbe sondare le acque per acquistare una catena cinematografica e provare a diventare un grande giocatore nel mercato. È possibile».
A ben vedere, il progetto è più grande. Non si tratta solo di ammorbidire la trattativa con gli esercenti cinematografici – che hanno ottenuto un lasso temporale fra l’uscita in sala delle produzioni Netflix e la programmazione streaming – qui si mira alla statuetta, all’Oscar.
Difatti, come scrive Wired Uk, «per poter correre agli Oscar, Netflix deve solo proiettare a New York e Los Angeles, in un unico schermo, per una settimana almeno». E così, l’acquisto del Paris Theatre e la possibilità di prendere anche il The Egyptian, fornisce la comodità di non doversi più nemmeno preoccupare di dover distribuire i propri film alle catene cinematografiche per mirare dritto agli Oscar.
Bel colpo. E chissà, una possibile modifica normativa potrebbe dare un incentivo ancora maggiore per l’acquisto di una catena cinematografica negli Stati Uniti. In fin dei conti, si tratta comunque di una mossa win/win (per dirlo con la terminologia da pokeristi). Anche se Netflix dovesse fermarsi ad una o due sale negli Usa, sta dando lustro al brand con l’intento di future premiere a New York (e forse, Las Vegas) in una sala griffata Netflix, a cui invitare media e ospiti. Insomma, la guerra del marketing è sempre in atto. E ora cosa si inventeranno i competitor?
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