NEVERMIND, SPENCER - IL TRIBUNALE DELLA CALIFORNIA HA RESPINTO L'ACCUSA CHE SPENCER ELDEN, IL BAMBINO SULLA COPERTINA DELL'ALBUM DEI NIRVANA, AVEVA PRESENTATO CONTRO LA BAND - L'UOMO, OGGI TRENTENNE, SOSTIENE CHE L'AVER MOSTRATO LE SUE PARTI INTIME A TUTTO IL MONDO LO HA DANNEGGIATO EMOTIVAMENTE PER SEMPRE E PER QUESTO AVEVA CHIESTO 150.000 DOLLARI PER OGNI PARTE COINVOLTA... - VIDEO

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Da radiofreccia.it

 

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Quando la vicenda ha raggiunto i media di tutto il mondo la scorsa estate, giusto in tempo per i 30 anni di "Nevermind", la reazione di molti si sarebbe potuta racchiudere in un sorrisetto di scherno nei confronti di Spencer Elden. Il bambino protagonista di una delle copertine più famose nella storia del rock, oggi trentenne, accusò tutte le persone coinvolte nello scatto per pedopornografia, una mossa apparsa a tutti più dettata dalla volontà di monetizzare in un modo estremo che da un effettivo disagio e trauma subito dal diretto interessato.

 

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Ora l'accusa è stata fatta decadere dalla Corte della Central California per mano del giudice Fernando M.Olguin che ha respinto l'accusa con "permesso di emendare".

 

Stando a quanto riportato da Spin, i legali di Elden avevano tempo fino al 30 dicembre per presentare una risposta al ricorso dei Nirvana ma non hanno rispettato i termini. La deadline per una seconda denuncia è ora fissata al 13 gennaio, data in cui il tribunale «accoglierà la mozione degli imputati e darà al querelante un'ultima opportunità per modificare la sua denuncia».

 

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Una volta scaduto il termine, il team di Elden non avrà più la possibilità di riportare in tribunale la causa, in caso contrario i legali dei Nirvana avranno altre due settimane di tempo per rispondere.

 

«La mancata presentazione tempestiva di un secondo reclamo modificato comporterà l'archiviazione di questa azione senza pregiudizio per la mancata prosecuzione e/o il mancato rispetto di un ordine del tribunale».

 

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Lo scorso mese i legali della band avevano rigettato le accuse ufficialmente descrivendole come "poco serie" e fuori tempo massimo. La causa sarebbe stata valida solo se realizzata entro dieci anni dalla scoperta, da parte di Elden, della copertina. E sappiamo tutti che non è così.

 

«La copertina di Nevermind è stata scattata nel 1991, è diventata famosa in tutto il mondo nel 1992» - scrivono i legali dei Nirvana in una nota - «Elden sapeva ben prima del 2011 della foto e sapeva che il bambino sulla copertina era lui e non qualcun altro. Per decenni è stato al corrente dei fatti che avrebbero portato alle supposte violazioni».

 

Al netto del limite dei dieci anni, la band sottolinea come Elden abbia sempre, in qualche modo, approfittato della popolarità data dalla copertina facendosi anche pagare per servizi fotografici con la copertina, sfruttando il fatto di essere noto come il bambino di Nevermind.

 

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Proprio in questa direzione andava uno dei pochi commenti fatti da Dave Grohl sulla questione. Il batterista della band aveva infatti evidenziato come tra lui e Spencer quello che avesse un tatuaggio dedicato a "Nevermind" fosse proprio il protagonista dello scatto.

 

L'accusa di Spencer Elden è arrivata circa un mese prima che i Nirvana festeggiassero i 30 anni di "Nevermind", uno dei dischi di maggior impatto culturale nella storia della musica.

 

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La tesi dei legali difensori del ragazzo è che l'aver mostrato le sue parti intime in un'immagine diventata celebre in tutto il mondo, ovviamente senza il suo consenso, avrebbe danneggiato emotivamente per sempre il loro cliente causandogli una lunga serie di disturbi e problematiche. Lo scatto, che mostra Spencer nudo che nuota in una piscina mentre cerca di raggiungere un dollaro utilizzato come esca, è stato inoltre considerato dai legali come rappresentativo di abuso su minori nell'indicare il neonato come un sex worker.

 

Dopo essersi scagliato contro tutte le persone coinvolte, dai discografici alla band, inclusi membri che nemmeno avevano partecipato alle registrazioni, Elden ha poi preso di mira direttamente Kurt Cobain rivendicando il suo diretto coinvolgimento nella scelta della foto, guidato da una "visione malata".

 

Tra le richieste dei legali c'erano 150.000 dollari per ogni parte coinvolta e la modifica dello scatto in modo da censurare le parti intime nelle successive edizioni di Nevermind.

 

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