1. FOCOLAIO DI AVIARIA: «MORTE 50 GALLINE» È ALLARME SUL LITORALE
Mirko Polisano per "il Messaggero"
Cinquanta galline morte in due giorni: un cluster di aviaria in un allevamento di Ostia Antica ha fatto scattare l'allerta nel quadrante sud della Capitale e, in particolar modo, sul litorale. Morti improvvise e sospette che si sono registrate nell'area di via Pianabella tra la fine di ottobre e gli inizi di novembre. «Ho visto le galline stare bene e poi morire all'improvviso da un giorno all'altro - racconta Rolando, il titolare dell'allevamento - erano asintomatiche: prima scorrazzavano nei nostri terreni, e un attimo dopo crollavano a terra stecchite.
Una, due, tre fino a 50 esemplari deceduti. Così ho dato l'allarme e chiesto il supporto dell'istituto zooprofilattico». Dalle analisi, il grave riscontro: l'accertamento di un caso di virus in alcuni campioni di volatili morti, tanto che la Regione Lazio ha disposto, con un'ordinanza firmata dal presidente Nicola Zingaretti, una «zona di protezione con raggio di 3 chilometri dall'allevamento sede di focolaio e una zona di sorveglianza con un raggio di 10 chilometri, che arriva fino a Fiumicino. Oltre 35 gli allevamenti coinvolti.
«Un'altra catastrofe - commenta Fabrizio Tittarelli, titolare di un'azienda agricola che rientra nei 10 chilometri di distanza dal focolaio - abbiamo del pollame da macellare ma ora è tutto fermo. Sotto Natale, con le tante ordinazioni arrivate proprio non ci voleva». L'allevamento di Ostia Antica ospita oltre a galline e polli - poco meno di un centinaio saranno abbattuti nelle prossime 48 ore - anche anatre e una rara e pregiata specie di maiali che vivono tra le campagne allo stato brado. «Poi sono arrivati i Germani reali - prosegue Rolando, il titolare dell'allevamento-focolaio - che hanno portato il virus e infettato le galline: è un ceppo grave proveniente dalla Cina».
Da Ostia Antica a Fiumicino, passando per Ostia, sono state adottate le misure straordinarie. «Una vicenda che colpisce tutta la comunità - dice Gaetano Di Staso - inevitabilmente ci saranno delle ripercussioni economiche. Dopo il Covid, ripiombiamo di nuovo nell'angoscia. Al di là di non accedere nell'area circoscritta, non abbiamo altre indicazioni. Aspettiamo con fiducia e speranza i risultati delle verifiche dei prossimi giorni». Inaccessibile, dunque, a Ostia Antica l'area del cimitero. «Siamo preoccupati dalle notizie contrastanti - rivela Paolo Bondi, presidente della locale pro-loco - e per come si sta gestendo l'emergenza. Senza considerare la mannaia che arriva sulla testa dei ristoratori e degli operatori turistici del territorio».
I CONTROLLI I residenti chiedono maggiori controlli. «Sappiamo che all'interno di quell'allevamento c'è anche un agriturismo con un acquitrino artificiale - dicono alcuni abitanti della zona - spesso abbiamo notato molti uccelli fermarsi a bere proprio in quello stagno. È lì che è avvenuto il contagio?». Allerta anche a Fiumicino. una parte molto ridotta di Isola Sacra (a ridosso del Ponte della Scafa) è in zona di protezione, mentre quella di sorveglianza include anche Focene e la zona di Maccarese compresa tra le due piste dell'aeroporto. La situazione è sotto controllo».
2. STRETTA SUGLI ALLEVAMENTI: E SCATTA UNA "ZONA ROSSA"
Camilla Mozzetti per “Il Messaggero”
Un'area di massima protezione estesa per 3 chilometri dall'allevamento di pollami in cui è divampato il focolaio di influenza aviaria e poi un'altra di sorveglianza, più larga, di dieci chilometri che arriva a coprire tutto il territorio di Focene, Fiumicino fino a Castel Porziano.
Nel mirino dei veterinari dell'Istituto Zooprofilattico, dei sanitari dell'Asl Roma 3 ma soprattutto in quello dei militari del Nas finiranno già da oggi più di 150 allevamenti, la maggior parte di natura rurale e quindi non al servizio della grande distribuzione, dove vengono cresciuti non solo galline e polli ma anche colombi, anatre ma anche tacchini, oche, struzzi. L'obiettivo è quello di scovare preventivamente altri casi di influenza aviaria che si trasmette tramite le feci degli animali o anche per via aerea e che viene indotta da portatori sani come i votatili in migrazione.
LE PROCEDURE Tutti i capi che verranno trovati positivi a fronti di carcasse sospette verranno abbattuti. Subito dopo le analisi arrivate dall'Istituto Zooprofilattico e poi confermate dal centro nazionale per la tipizzazione di Padova, il governatore del Lazio Nicola Zingaretti ha firmato un'ordinanza con cui si dispongono le aree di massima sicurezza e si delineano le misure sanitarie straordinarie a seguito del focolaio. Tecnicamente ci vorranno diversi giorni per procedere con le analisi del caso motivo per cui sono state disposte delle pseudo zone rosse che saranno controllate.
In tutte le aziende il pollame e gli altri volatili in cattività saranno sottoposti ad esame clinico, le carcasse di eventuali animali saranno eliminate seguendo delle precise procedure e i mezzi nonché i magazzini e gli spazi vissuti dai capi verranno all'occorrenza sanificati e bonificati. «Chiunque entri o esca dalle aziende - si legge poi nell'ordinanza - deve rispettare opportune misure di biosicurezza volte a impedire la diffusione dell'influenza aviaria».
STOP AGLI SPOSTAMENTI Gli allevatori dovranno tenere un registro, consultabile dagli organismi sanitari, per eventuali visitatori delle aziende mentre è ovviamente vietato per i prossimi 21 giorni il trasferimento e il movimento del pollame, salvo precise deroghe da un'azienda ad un'altra vuota entro il perimetro evidenziato dalla Regione. «La situazione al momento è sotto controllo, ma è necessario applicare i contenuti dell'ordinanza ed eseguire una sorveglianza serrata», spiega l'assessore alla Sanità Alessio D'Amato.
Perché se è difficile che ci possa essere un passaggio del virus da animale a uomo nel quale questo si verificasse e la trasmissione si avviasse da uomo a uomo il pericolo diventerebbe alto come spiega il virologo Massimo Andreoni: «Il controllo della circolazione di ceppi aviari negli animali è fondamentale».
«È un ceppo grave è un fatto di una certa rilevanza e per questo siamo intervenuti in maniera molto tempestiva e rapida con interventi molto rigorosi - commenta il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti - Ovviamente c'è un monitoraggio non quotidiano ma ad horam della situazione. È stato importantissimo intervenire immediatamente, come per il Covid nel Lazio è stato importantissimo intervenire prima».
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