Fabio Tonacci per www.repubblica.it
franco gabrielli prefetto di roma (3)
Il capo della polizia ha deciso in serata la rimozione di Roberto Di Legami, direttore della polizia postale che ha condotto l'inchiesta sul cyberspionaggio, per divergenze con il vertice del corpo. Stando ad alcune indiscrezioni, il motivo della decisione sarebbe che non ha informato dell'inchiesta Gabrielli. Contattato da Repubblica, Di Legami conferma la notizia ma non rilascia commenti.
L'inchiesta, chiamata dagli inquirenti Piramid Eye, ha scosso il sistema politico ed economico italiano. La Polizia postale ha svelato un enorme sistema di hackeraggio, in corso da almeno 6 anni, contro politici, banchieri e vertici delle istituzioni.
Nella rete messa in piedi dai due arrestati - i fratelli Giulio e Francesca Maria Occhionero - sono finiti gli ex premier Matteo Renzi e Mario Monti, vertici di istituzioni come il presidente della Bce Mario Draghi e l'ex comandante generale della Guardia di Finanza, Saverio Capolupo, religiosi come il cardinal Ravasi, enti come l'Enav e la Regione Lazio.
Nelle mani degli esperti della polizia postale c'è un database con oltre 18.327 username catalogati in 122 categorie: politici, affari, massoni, ecc. E ci sono anche migliaia di file cifrati che si proverà ad aprire superando le protezioni poste. I server in cui i due avevano immagazzinato le informazioni raccolte sono stati sequestrati negli Stati Uniti dall'Fbi. Tramite rogatoria verrà chiesto l'accesso al contenuto per capire con esattezza quanti e quali dati sono stati rubati ed il reale giro d'interessi degli Occhionero.