Francesca Morandi per milano.corriere.it
C’è anche la meditazione trascendentale tra le piste seguite dagli investigatori per far luce sulla misteriosa morte di Mauro Pamiro, 44 anni, il professore di informatica all’istituto Galilei, rinvenuto cadavere, scalzo e senza il telefonino, la mattina del 29 giugno scorso in un cantiere in via Don Primo Mazzolari, nel quartiere dei Sabbioni, a 200 metri dalla villetta in cui abitava con la moglie Debora Stella, 40 anni, grafica pubblicitaria, indagata per omicidio, un atto dovuto, e tuttora ricoverata nel reparto di Psichiatria dell’ospedale Maggiore. Pare che la coppia frequentasse un gruppo attratto dalla scienza spirituale.
L’autopsia ha già accertato che Pamiro è morto nella notte tra sabato e domenica della scorsa settimana, che a causarne il decesso sono state le lesioni interne da precipitazione e che il foro in mezzo alla fronte è, in realtà, una escoriazione. Importanti saranno i risultati degli esami tossicologici.
E che cosa dirà la moglie apparsa in stato di choc ai poliziotti. In quel buco di 24 ore, lei non ha avvisato nessuno della scomparsa del marito. Perché? Gli inquirenti della squadra Mobile di Cremona e del commissariato di Crema, coordinati dal pm Davide Rocco, non escludono ancora nessuna ipotesi: omicidio, suicidio o incidente.
Intanto, martedì scorso, all’indomani della scoperta del cadavere, i poliziotti hanno trovato nel cimitero un cd del prof-musicista con il suo ultimo brano inciso a marzo. Si intitola: «A last embrace» («Un ultimo abbraccio»). Il testo è «insolitamente triste», ha detto un’amica di Pamiro. La canzone è dedicata ad una donna che il musicista definisce «la più dolce regina del Paese delle meraviglie». L’incipit: «Sono stato via per molti giorni, il tuo principe ti prenderà per mano e vivremo la nostra favola di amore, dipendenza, dominio e dolore».
Sulla copertina del cd, una mano che schiaccia un pomodoro, dal quale esce il succo rosso. Come il sangue. «Né la mia collega Ilaria Dioli né io crediamo al suicidio. Abbiamo piena fiducia negli inquirenti», ha commentato l’avvocato Vittorio Meanti, legale dei genitori di Pamiro.
mauro pamiro l'ultimo abbraccio