OGGI ALLAH, DOMANI AYATOLLAH – DOPO L’ATTACCO DI ISRAELE AGLI OBIETTIVI MILITARI, IL MINISTRO DEGLI ESTERI IRANIANO AVVERTE: “ABBIAMO IL LEGITTIMO DIRITTO ALLA AUTODIFESA, SECONDO LA CARTA DELLE NAZIONI UNITE E SIAMO OBBLIGATI A DIFENDERE IL PAESE CONTRO QUALSIASI AGGRESSIONE STRANIERA”  – TUTTO LASCIA PENSARE CHE TEHERAN NON REAGIRÀ SUBITO E LO FARÀ IN MANIERA CONTENUTA – LA PRIORITÀ DELLA REPUBBLICA ISLAMICA ORA SONO L’ECONOMIA E L’INTEGRAZIONE NEI BRICS…

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RAID DI ISRAELE IN IRAN RAID DI ISRAELE IN IRAN

IRAN HA IL 'DIRITTO E IL DOVERE' DI DIFENDERSI DOPO ATTACCO

(ANSA) - L'Iran ha "il legittimo diritto alla autodifesa secondo la Carta delle Nazioni Unite ed è inoltre obbligato a difendere il paese contro qualsiasi aggressione straniera," ha dichiarato oggi il Ministero degli Esteri in una nota, in risposta agli attacchi israeliani contro città iraniane avvenuti nelle prime ore di oggi.

 

 

CHE COSA FARÀ ADESSO L’IRAN?

Estratto dell’articolo di Giordano Stabile per www.lastampa.it

 

ALI KHAMENEI - DISCORSO CON IL FUCILE IN MANO ALI KHAMENEI - DISCORSO CON IL FUCILE IN MANO

Teheran aspettava la risposta israeliana dal primo ottobre, quando per la prima volta aveva colpito lo Stato ebraico con una doppia ondata di missili balistici, senza, o quasi, alcun avviso. La Repubblica islamica era salita di un gradino nel precario equilibrio della deterrenza che va avanti da oltre un anno.

 

Gli obiettivi, tre basi aeree, erano però tutti militari e c’era stata solo una vittima civile, un palestinese vicino a Gerico, colpito da un rottame di un ordigno.

 

Gli ayatollah si aspettavano quindi una risposta entro queste dimensioni. E’ arrivata in ritardo di almeno due settimane, per la fuga di notizie al Pentagono e la caccia alle talpe iraniane che ne è seguita. E’ arrivata in ritardo anche per il braccio di ferro tra la Casa Bianca e Benjamin Netanyahu [...]

 

Ne è uscito un compromesso: raid su installazioni militari ma anche centri di ricerca atomici, ma non sui siti nucleari più sensibili. Gli ayatollah, al di là della retorica che dispiegheranno nel corso della giornata, possono dunque ritenere di essere ancora nei binari dell’equilibrio strategico con Israele. Prometteranno una risposta ma è probabile che i tempi saranno lunghi, esattamente come dopo l’uccisione a Teheran del leader politico di Hamas Ismail Haniyeh, il primo luglio, e poi una serie di colpi micidiali contro la leadership dei Pasdaran e di Hezbollah, culminata con la morte di Hassan Nasrallah il 27 settembre.

benjamin netanyahu yoav gallant e i militari israeliani - attacco all'iran benjamin netanyahu yoav gallant e i militari israeliani - attacco all'iran

 

La guida suprema ha scelto una via di mezzo tra le istanze dei Guardiani della rivoluzione, molto indeboliti dall’infiltrazione di spie israeliane e dalla misteriosa assenza del capo delle forze speciali Al-Quds, Ismail Ghani, e quelle del nuovo presidente Masoud Pezeshkian, impegnato in un frenetico tour nelle capitali arabe nelle scorse settimane [...]

 

XI JINPING ALI KHAMENEI XI JINPING ALI KHAMENEI

Questo equilibrio comporta la massima attenzione a evitare un’ulteriore escalation. Teheran sente di conquistare consensi nel mondo arabo e musulmano, è stata appena accolta a pieno titolo nei Brics al vertice di Kazan, guarda con la massima attenzione al nuovo sistema di pagamenti che Russia e Cina vogliono lanciare, basato sull’hub finanziario di Shanghai, che le permetterebbe di aggirare le sanzioni occidentale. L’ultima cosa che vuole è una guerra aperta ma bisogna vedere se Netanyahu sarà d’accordo.

RAID DI ISRAELE IN IRAN RAID DI ISRAELE IN IRAN ali khamenei con in mano un fucile prega per nasrallah a teheran ali khamenei con in mano un fucile prega per nasrallah a teheran

 

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