Marco Gasperetti per corriere.it
I primi sospetti di essere stato contagiato dal coronavirus li aveva avuti dopo aver partecipato a una gara podistica a Bologna. Così, dopo aver consultato il medico di famiglia, aveva deciso di andare al pronto soccorso. In un primo momento i sanitari non avrebbero però capito che l’uomo, 55 anni, potesse aver contratto il virus.
Anche perché pare che i sintomi fossero atipici e diversi da quelli delle altre persone contagiate dall’epidemia, e non è dunque scattata la procedura di sicurezza per i casi sospetti con la visita urgente nel reparto di malattie infettive. E invece, prima di essere ricoverato in isolamento nel reparto di terapia intensiva in condizioni gravi, l’uomo pare abbia atteso alcune ore il suo turno al pronto soccorso.
Preoccupa il primo caso di coronavirus a Livorno. I familiari sono stati messi in quarantena e adesso si sta cercando di capire con chi il paziente è stato in contatto (anche al pronto soccorso) prima di essere ricoverato. Tutti gli operatori del reparto che sono entrati in contatto con lui sono stati posti in quarantena preventiva. Durante la notte si è riunita l’unità di crisi del Comune. All’uomo, positivo al tampone, è stata diagnosticata una polmonite interstiziale.
La prognosi è riservata. Allarme anche a Pontremoli, in provincia di Massa Carrara, dove è si è deciso la chiusura del pronto soccorso. È stata l’Asl a darne notizia spiegando in una nota che «un paziente passato per il pronto soccorso e ricoverato in medicina è risultato positivo al test e l’unità di crisi aziendale ha ritenuto opportuno sospendere l’attività dei due reparti». L’Asl ha poi eseguito la sanificazione degli ambienti e ha messo in quarantena personale e pazienti che hanno avuto contatti con l’uomo. L’Usl ha anche deciso l’apertura di un punto di primo soccorso all’esterno della struttura.