Il 9 gennaio l’Organizzazione mondiale della sanità ha reso nota l’esistenza di un nuovo ceppo di coronavirus, mai identificato prima nell’uomo: il 2019-nCoV. Il virus è stato inizialmente associato a un focolaio di polmonite nella città di Wuhan, nella Cina centrale, ma in seguito i casi di contagio hanno riguardato anche diversi altri Paesi, inclusa l’Italia.
I coronavirus (CoV) sono un’ampia famiglia di virus respiratori che possono causare malattie da lievi a moderate, dal raffreddore alla MERS (sindrome respiratoria mediorientale, Middle East respiratory syndrome) e la SARS (sindrome respiratoria acuta grave, Severe acute respiratory syndrome).
Sono chiamati così per le punte presenti sulla superficie, che li fanno somigliare a corone. Questi germi patogeni sono comuni in molte specie animali (come i cammelli e i pipistrelli) ma in alcuni casi, se pur raramente, possono evolversi e infettare l’uomo. I coronavirus umani conosciuti ad oggi, comuni in tutto il mondo, sono sette: 229E (coronavirus alpha); NL63 (coronavirus alpha); OC43 (coronavirus beta); HKU1 (coronavirus beta); MERS-CoV (il coronavirus beta che causa la Middle East respiratory syndrome); SARS-CoV (il coronavirus beta che causa la Severe acute respiratory syndrome); 2019-nCoV (2019 nuovo coronavirus).
Questi virus si trasmettono da una persona infetta a un’altra attraverso:
la saliva, tossendo e starnutendo;
contatti diretti personali (come toccare o stringere la mano e portarla alle mucose);
toccando prima un oggetto o una superficie contaminati dal virus e poi portandosi le mani (non ancora lavate) sulla bocca, sul naso o sugli occhi;
contaminazione fecale (raramente).
Non esistono trattamenti specifici per le infezioni causate dai coronavirus e non sono disponibili, al momento, vaccini. La maggior parte delle persone infette guarisce spontaneamente. Tuttavia è possibile ridurre il rischio di infezione seguendo alcuni accorgimenti: lavarsi spesso le mani con acqua e sapone per almeno 20 secondi o con soluzioni alcoliche; starnutire o tossire in un fazzoletto o con il gomito flesso; utilizzare una mascherina e gettare i fazzoletti utilizzati in un cestino chiuso immediatamente dopo l’uso;
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evitare di toccare gli occhi, il naso o la bocca con mani non lavate; evitare contatti ravvicinati con persone che sono malate o che mostrino sintomi di malattie respiratorie (come tosse e starnuti); rimanere a casa se si hanno sintomi; fare attenzione alle pratiche alimentari (evitare carne cruda o poco cotta, frutta o verdura non lavate e le bevande non imbottigliate); pulire e disinfettare oggetti e superfici che possono essere state contaminate.
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