Gabriele Isman per la Repubblica - Roma
All'asta le mura dello storico Piper di via Tagliamento, ma il locale e il marchio non moriranno. Era già successo nel 2007: dopo il fallimento della Luna immobiliare srl il prezzo allora partiva da 2,8 milioni, stavolta è fissato a 1,676 ma è una procedura complicatissima. In vendita sono soltanto le mura, quei 1867 metri quadrati che, tra gli altri, videro esibirsi i Pink Floyd nell'aprile 1968, due settimane dopo l'addio alla band del diamante pazzo Syd Barrett. Un anno prima vi era stato girato anche Totò Ye-ye, l'ultimo lavoro del principe della risata.
Il Piper comunque non chiuderà: "Abbiamo 120 serate in programma per quest'anno, a cominciare da Gigi D'Agostino che sarà da noi il 12 ottobre" dice Marco Bornigia, figlio di Giancarlo, che fondò il Piper nel 1965 e che è scomparso nel 2013. Il rapporto tra la famiglia Bornigia e il fallimento della Luna Immobiliare srl è complicato, e passa attraverso una serie di cause ancora aperte e il pagamento già avvenuto di una cifra attorno al milione di euro dai primi al secondo. "Il fallimento della Luna Immobiliare srl - spiega l'avvocato Ugo Scuro, che cura gli interessi dei Bornigia - vuole vendere i locali, ma non può procedere, a nostro avviso".
Insomma, sarà difficile trovare un'altra ragazza del Piper come Patty Pravo, o un nuovo Renato Zero che nel 1982 dedicò persino un doppio album a quegli anni - il titolo era "Via Tagliamento 1965/1970", ma le serate danzanti proseguiranno. Inutile quindi l'appello del Piotta che, sulla sua pagina Facebook, aveva proposto una colletta per acquistare il Piper. "Quando ho visto l'annuncio non ci potevo credere. Ma davvero il mitico #Piper è all'asta? E se ci mettessimo insieme tra amici, un bel po' di amici, e scollettassimo un po'?". No, non basterebbe a superare il ginepraio legale.
"Sono incappato su immobiliare.it - spiega il rapper - e ho visto la mitica insegna in quell'annuncio e da qui la proposta via Facebook. Vivo in quell'area da sempre, ho frequentato il Piper negli anni del ginnasio e per me è importante che non apra l'ennesimo Bingo. Quindi se la musica continua a suonare in quegli spazi sono comunque contento. A Roma già chiudono troppi locali, è bene che la cultura e le note restino in via Tagliamento".