Sintesi dell'articolo di Luigi Grassia per "Specchio" pubblicata da "la Verità"
Un pilota australiano si è addormentato ai comandi del suo aereo, un Cessna 208B. Dopo avere incontrato condizioni meteo avverse, le ha affrontate scavalcando le nubi, è salito a una quota proibita e poi ha preso sonno per 40 minuti durante i quali i controllori a terra hanno perso ogni contatto.
Quando tutti lo davano per morto, il pilota si è risvegliato, ha ripreso a comunicare e ha scoperto di trovarsi 111 chilometri oltre l'aeroporto dove sarebbe dovuto atterrare. Un'inchiesta ha stabilito due cause per l'accaduto: la stanchezza e l'ipossia dovuta all'insufficienza di ossigeno all'altitudine raggiunta.