Francesca Pierantozzi per "Il Messaggero"
«Non riesco a controllarmi» aveva detto al giudice Terry Dupin. Era il settembre 2017, lui aveva 25 anni, senza lavoro dopo aver lasciato l'esercito, sei anni in fanteria, e per la terza volta era sul banco degli imputati, sempre le stessa storia: violenze coniugali, minacce di morte, aggressioni armate, diffusione in rete di video intimi.
Quella volta era entrato dal tetto nella casa della ex compagna, madre dei suoi tre figli, tutti piccolissimi, aveva minacciato il nuovo compagno di lei, che lo aveva respinto con un coltello. Era tornato con una pistola, poi era scappato, armato, per le strade del paese, minacciando a destra e a sinistra, prima di costituirsi in commissariato.
terry dupin arrestato in francia
RECIDIVO
Ieri, invece, Terry Dupin non si è arreso. Tutto si è ripetuto, nonostante le condanne (un'altra, la quarta, era seguita a gennaio 2020), nonostante il braccialetto elettronico, il divieto di avvicinare la ex compagna, il divieto di risiedere a Lardin-Saint-Lazare, 1800 abitanti nel cuore del Perigord, la campagna verde e boscosa del centro della Francia.
panico in francia per la fuga del militare
Intorno a mezzanotte, nella notte tra sabato e domenica, si è ripresentato a casa di lei, armato. Un fucile di grosso calibro. Di nuovo le liti, l'aggressione, anche contro il compagno. Una vicina, quella che ha dato l'allarme, l'ha sentito gridare: «Anche io sono infelice!». Ha sparato ai gendarmi arrivati sul posto. Poi la fuga, anzi: l'inizio di una guerriglia personale.
CACCIA ALL'UOMO
Al contrario delle altre volte Terry Dupin ha deciso di non arrendersi: armato di un Winchester 30-30 («un fucile che può ammazzare una persona a una buona distanza» dicevano ieri) è scappato per i boschi che conosce bene, intorno al paese.
Ha sparato a qualsiasi divisa gli si parasse di fronte, ha puntato l'arma contro due ragazzini in scooter, ha risposto una sola volta a chi tentava di negoziare: «Non mi arrendo».
Ed è cominciata una caccia all'uomo durata 36 ore che ha tenuto la Francia col fiato sospeso. Lui, un Rambo armato, addestrato, nascosto nei boschi, in mezzo a case, fattorie, alberghi, capannoni da lavoro, una cittadina confinata, posti di blocco in entrata e in uscita, scuole e negozi chiusi, pasti consegnati a domicilio, e intorno un'aria da guerra: otto elicotteri, unità cinefile, otto mezzi blindati, trecento tra gendarmi e agenti dei Gign, le teste di cuoio.
Alla fine lo hanno preso, ieri, poco dopo mezzogiorno: cercava di scappare dal perimetro di 4 chilometri quadrati in cui era stato circondato. Ha cominciato a sparare, è stato ferito. «È grave, è stato colpito alla gola». Le condizioni restavano gravi ancora ieri sera.
«Era alla deriva, lo hanno descritto come un Rambo, ma non è così, era andato oltre lo stadio della ragione e della paura, ed è lì che si diventa pericolosi» ha detto il fratello. «Sapevamo che non si sarebbe arreso da solo, era armato e determinato a morire se necessario. E anche perfettamente addestrato, capace di sopravvivere in ambiente ostile per giorni» ha fatto sapere il generale André Petillot, comandante della zona Difesa e Sicurezza del Sud-Ovest della Francia.
Dupin aveva lasciato l'esercito nel 2016, nel 2020 aveva ritrovato un lavoro come autotrasportatore. Dal 2015, quando il primo figlio aveva due anni, aveva cominciato a collezionare condanne per violenze coniugali.
GIÀ IN CARCERE
Nel 2020 la pena più grave, dopo che si era di nuovo introdotto in casa della compagna, colpendola più volte, e dopo avere anche diffuso in rete dei loro video intimi: 16 mesi di carcere, di cui otto con la condizionale.
Da maggio aveva l'obbligo del braccialetto elettronico. Un suo avvocato aveva una volta evocato davanti al giudice un'infanzia difficile, le violenze subite in famiglia, la necessità di «un lavoro psicologico».
La sua compagna, invece, continuava a dire di vivere nella paura continua. «Ho sentito che rompeva tutto in casa, gridava e distruggeva tutto ha raccontato la vicina poi ho sentito colpi d'arma da fuoco».
assedio contro il rambo francese
«Quando mi hanno detto che era tutto finito ho provato un gran sollievo», ha commentato ieri pomeriggio la sindaca di Lardin-Saint-Lazare, Francine Bourra. Tutto è restato chiuso fino a metà pomeriggio: «spero che non rivivremo mai più una situazione come questa». A dare per primo la notizia che Dupin era stato neutralizzato è stato il ministro dell'Interno Darmanin, via Twitter.