PIUMA O CAFIERO – COM’È POSSIBILE CHE LA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA SIA DIVENTATA UNA SORTA DI CENTRALE DI DOSSIERAGGIO? “IL GIORNALE” PUNTA IL DITO SU CAFIERO DE RAHO, ORA DEPUTATO CON I 5 STELLE: “L’ESPANSIONE DELLA DNA RAGGIUNGE LA SUA PUNTA MASSIMA QUANDO DIVENTA PROCURATORE NAZIONALE. INIZIANO AD ACCADERE COSE STRANE CHE SOLO ADESSO, ALLA LUCE DELL’INCHIESTA DI PERUGIA, ASSUMONO UNA SPIEGAZIONE CHIARA...”

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Estratto dell’articolo di Luca Fazzo per “il Giornale”

 

CAFIERO DE RAHO CAFIERO DE RAHO

Come è potuto accadere che la Dna, la Procura nazionale antimafia voluta da Giovanni Falcone per combattere Cosa Nostra, diventasse il crocevia di una attività criminale di dossieraggio e di manovre giornalistiche?

 

È questa la domanda che bisogna porsi davanti alla indagine della procura di Perugia che ha portato alla luce centinaia di accessi abusivi alle banche dati per confezionare veleni e scoop. Tutto […]  partiva dalla struttura creata all’interno della Dna per incamerare le Sos, le segnalazioni di operazioni sospette provenienti dall’Ufficio antifrodi della Banca d’Italia.

 

CAFIERO DE RAHO GIUSEPPE CONTE CAFIERO DE RAHO GIUSEPPE CONTE

Segnalazioni che nella stragrande maggioranza dei casi non avevano niente a che fare con la criminalità organizzata, ma che all’interno della Dna sono state utilizzate per colpire il nemico di turno.

 

Sulle attività di questa sorta di centro occulto si stanno concentrando le indagini della procura di Perugia. Pasquale Striano, il luogotenente della Guardia di finanza scoperto a interrogare senza motivo la banca dati in innumerevoli occasioni, […] è solo un pezzo del meccanismo deviato. La caccia ai suoi complici è aperta, qualche risposta i pm l’hanno già trovata.

 

FRANCO ROBERTI FRANCO ROBERTI

Il problema è che l’attività di Striano […] è stata resa possibile solo dalla espansione a dismisura dei poteri della Dna, nata per coordinare le indagini antimafia delle diverse Procure italiane, e divenuta un organismo inquirente non previsto da alcuna legge ma qualcosa di più, una sorta di struttura di intelligence finanziaria fuori da ogni controllo. La centosessantamila Sos arrivate ogni anno sui tavoli della Dna sono la benzina che ha alimentato questo motore deviato.

 

alfonso bonafede 2 alfonso bonafede 2

L’espansione della Dna inizia quando a dirigerla è Franco Roberti, oggi eurodeputato del Pd, ma raggiunge la sua punta massima quando diventa procuratore nazionale Federico Cafiero de Raho, ora deputato con i 5 Stelle. Il caso esplode quando il ministro grillino Alfonso Bonafede fa circolare un testo che allarga a macchia d’olio i poteri della Dna, creando la reazione di numerosi procuratori a partire dal milanese Francesco Greco, che va in Parlamento a denunciare i pericoli dell’operazione e per questo viene attaccato frontalmente da Cafiero.

 

IL PM DI MILANO FRANCESCO GRECO AL CELLULARE IL PM DI MILANO FRANCESCO GRECO AL CELLULARE

Greco chiede che venga spezzato il monopolio delle Sos da parte di Guardia di finanza e Dia, che anche polizia e carabinieri possano accedere al materiale utile alle indagini. D’altronde è quello che prevederebbero le direttive europee. Ma in Italia si va nella direzione opposta, il monopolio di quei dati è un potere enorme. É così che nasce la struttura parallela all’interno della Dna.

 

Iniziano ad accadere cose strane che solo adesso, alla luce dell’inchiesta di Perugia, assumono una spiegazione chiara. A Milano e in altre Procure si guarda con stupore e preoccupazione la facilità con cui certe Sos arrivano sui giornali, si cerca la falla negli uffici giudiziari, o nelle sezioni di polizia giudiziaria. Invece nella gran parte dei casi le Sos erano ancora ferme a Roma, al blindatissimo Ufficio antifrodi della Banca d’Italia. E nei computer della Dna, quelli dove il luogotenente Striano succhiava i segreti.

 

giovanni melillo giovanni melillo

Solo con l’arrivo alla Dna di Giovanni Melillo, nuovo procuratore nazionale, si è corso ai ripari. La struttura di analisi delle Sos, quella dove lavorava Striano agli ordini del sostituto procuratore Antonio Laudati, è stata rivoltata come un calzino. Ma per anni in quelle stanze si sono accumulate fuori da ogni controllo notizie riservate. Lì si è scelto quale usare per colpire il nemico di turno. Come - secondo quanto riporta ieri la Verità - da una indagine antimafia a Roma, dal conoscente del conoscente di un indagato si arriva a Crosetto. […]

federico cafiero de raho foto di bacco (2) federico cafiero de raho foto di bacco (2)

 

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