Ferruccio Sansa per il “Fatto Quotidiano”
"Speriamo che al processo ci sia almeno una persona che si costituisca parte civile", si augura Egle Possetti, presidente del comitato che riunisce i familiari delle vittime del Morandi. Dopo la tragedia del 14 agosto scorso alcuni parenti hanno deciso di riunirsi: "Il nostro scopo è quello di conservare la memoria di quello che è successo. Non intendiamo intervenire nelle scelte processuali delle singole famiglie", chiarisce Possetti.
reperto 132 dell'indagine sul crollo del ponte morandi di genova
Stare insieme per sostenersi, per far sì che l' opinione pubblica non dimentichi. È accaduto per i parenti di tante tragedie come la strage ferroviaria di Viareggio che da anni partecipano alle udienze. Finora, però, il Comitato delle vittime del Morandi ha raccolto le famiglie di dieci persone (su 43 morti).
frame del video della guardia di finanza sul crollo del ponte morandi di genova
Ma la questione è anche processuale: occorre capire se i parenti delle vittime e chi si ritiene danneggiato si costituiranno parte civile nel processo. È qui che entra in gioco Autostrade. Da mesi la concessionaria ha avviato trattative riservatissime per arrivare a una transazione con i potenziali danneggiati. Un compito affidato a uno dei più noti studi legali d' Italia, 'Bonelli Erede' che ha sede anche a Genova.
Autostrade, come disse l' ad di Aspi Giovanni Castellucci, ha previsto uno stanziamento di circa 500 milioni per la ricostruzione e i risarcimenti. Ora, con l' esclusione del concessionario dalla ricostruzione, la partita è tutta da vedere. Restano i danni alle vittime e agli sfollati. Per i primi Autostrade ha previsto circa 50 milioni. E negli scorsi mesi il lavoro serrato dei legali della società è andato molto avanti: sono quasi 400 le persone che sostengono di aver subito danni dal crollo. Con più di 200 Autostrade si sarebbe accordata per il pagamento dei danni senza arrivare a processo.
Finora la società si sarebbe impegnata per oltre 30 milioni. Con un elemento essenziale: le somme non sono pagate dall' assicurazione, ma direttamente dalla società di tasca propria. I danni sono calcolati secondo le tabelle fissate dal Tribunale di Milano spesso sono utilizzate come parametro in tutta Italia. I risarcimenti previsti possono andare da centomila euro a oltre un milione. Dipende dal grado di parentela, dall' età della vittima, dai componenti del nucleo familiare coinvolti.
giovanni toti marco bucci ponte morandi
"Sì, i miei assistiti sono stati contattati da Autostrade. Non c' è stato ancora un accordo", spiega l' avvocato genovese Andrea Martini. Ma il discorso è molto complesso: "Oltre al danno rappresentato dalla morte di una persona, c' è il cosiddetto 'danno biologico' che un famigliare patisce su di sé perché vede la propria vita toccata dalla perdita di un figlio, un fratello, un nipote".
L' avvocato Pietro Bogliolo invece ha concluso la transazione per conto dei parenti di una vittima. Ma segue altri danneggiati: "Ci sono le persone che sono rimaste sospese sul ponte al momento del crollo. Sì, sono salve, ma hanno subìto conseguenze psicologiche a volte devastanti. Ci sono bambini che da quel giorno non riescono più a salire su un' automobile".
Intanto il lavoro di Autostrade e dei suoi avvocati procede. Certo, può esserci l' elemento umano, il desiderio della società di alleviare le sofferenze delle vittime. Ma ci sono anche considerazioni processuali: un atteggiamento positivo nei confronti di vittime e danneggiati - Aspi e diversi suoi manager sono indagati - può giocare un ruolo nel momento in cui dovranno essere decise eventuali pene.
Non solo: la procura, qualora ravvisi omissioni, potrebbe chiedere che nei confronti della società indagata siano presi provvedimenti che possono arrivare al commissariamento. Anche in questo caso l' atteggiamento verso le vittime può essere importante.
Ma c' è un altro punto. Come ha ricordato Il Secolo XIX , nel documento transattivo firmato dai parenti è scritto chiaramente: "I danneggiati dichiarano di non avere più nulla a pretendere, anche nei confronti degli amministratori, dei dipendenti e dei consulenti di Aspi e di Atlantia".
Insomma, non si costituiranno parte civile e non potranno far sentire la loro voce nel dibattimento. Una presenza che per gli imputati potrebbe essere scomoda, come testimoniano i processi per altre stragi dove le parti civili hanno sollevato questioni importanti e attirato l' attenzione dei media.
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