DA PORTAEREI NUCLEARE A BOMBA VIRALE: SULLA ''CHARLES DE GAULLE'' 668 POSITIVI SU 2100 MEMBRI DELL'EQUIPAGGIO. E I DATI SONO ANCORA APPROSSIMATIVI PERCHÉ MANCA IL 30% DEI RISULTATI DEL TAMPONE. COSTRETTA A TORNARE AL PORTO DI TOLONE, 31 SONO STATI RICOVERATI IN OSPEDALE, UNO IN TERAPIA INTENSIVA - L'ORIGINE DEL CONTAGIO È IGNOTA. L'EQUIPAGGIO ERA SCESO A BREST DAL 13 AL 15 MARZO

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EURONEWS

 

PORTAEREI NUCLEARE CHARLES DE GAULLE PORTAEREI NUCLEARE CHARLES DE GAULLE

La bomba virale è stata parzialmente disinnescata con il rientro della portaerei francese Charles de Gaulle in porto a Tolone. Sulla nave, che rischiava di trasformarsi in un Lazzaretto galleggiante, 668 su 2.100 membri dell'equipaggio (1.900 della portaerei e 200 della fregata di accompagnamento) sono risultati positivi al test Covid 19.

31 sono ricoverati in ospedale, uno in terapia intensiva.

I dati - diffusi dal Ministero della Difesa francese - sono approssimati e per difetto perché si attende ancora il 30% dei risultati del tampone.

 

L'equipaggio è stato messo in quarantena nella base militare di Tolone. La ministra delle Difesa, Florence Parly, ha mandato un messaggio di sostegno ai marinai e alle loro famiglie.

PORTAEREI NUCLEARE CHARLES DE GAULLE PORTAEREI NUCLEARE CHARLES DE GAULLE

Le navi sono state sanificate. L’origine del contagio non è conosciuta. Le persone a bordo non erano in contatto con elementi esterni dallo scalo a Brest, dal 13 al 15 marzo.

 

La portaerei ha interrotto la missione di tre mesi nel Mediterraneo centrale, nell'Atlantico e nel mare del Nord. Il rientro alla base è stato anticipato di una decina di giorni.

Il gruppo aeronavale era in missione dal 21 gennaio e aveva passato diverse settimane nel Mediterraneo nell’ambito dell’operazione Chammal, la parte francese dell’operazione internazionale antijihad Inherent Resolve, in Iraq e Siria. Poi ha navigato nel mare del Nord e nell’oceano Atlantico in operazioni di sicurezza e di difesa di avvicinamenti marittimi europei.

 

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