Estratto dell'articolo di Pier Luigi Pisa per “la Repubblica”
La polizia britannica sta indagando per la prima volta su un caso di presunte molestie sessuali nel metaverso. La vittima, una ragazza di 16 anni, è stata aggredita online da un gruppo di estranei. […] Il quotidiano britannico Daily Mail , che ha rivelato le indagini sull’aggressione virtuale, scrive che la vittima «ha sperimentato lo stesso trauma psicologico ed emotivo di chi viene violentata nel mondo reale».
Non è la prima volta che accade. Già due anni fa Nina Jane Patel, una ricercatrice specializzata nello sviluppo di esperienze virtuali per adolescenti, […] è stata aggredita verbalmente e stuprata da un gruppo di avatar, mentre altri utenti - «tutti con voce maschile» - incitavano alla violenza. «È come se quella cosa terribile fosse accaduta nella realtà» ha dichiarato Patel. Pochi mesi dopo, a maggio 2022, un’altra donna - una dipendente dell’organizzazione SumOfUs - ha dichiarato di aver subito molestie sessuali all’interno di Horizon Worlds.
Il suo avatar sarebbe stato condotto in una stanza e costretto ad atti sessuali. Per evitare incidenti simili, Meta ha messo a disposizione degli utenti una sorta di “bolla” che avvolge l’avatar. […] Quello di Meta è solo uno dei tanti metaversi disponibili. Tra i più noti c’è anche Mesh, di Microsoft.
E poi ci sono quelli popolari tra i giovani: Fortnite e Roblox, per esempio, a cui si accede senza dover necessariamente indossare un visore. […] Non esiste una “polizia” virtuale che sorveglia gli utenti e che sia pronta a intervenire in caso di abusi. In più le indagini condotte nel mondo reale sono complicate. È difficile, infatti, stabilire con certezza l’identità degli aggressori: perché la registrazione a una piattaforma non richiede un documento; oppure se un avatar è stato creato attraverso una rete wi-fi non riconducibile a una persona fisica.
[…] In Italia anche lo sfioramento di un polso può essere considerato violenza sessuale. Il punto è che questa violenza dovrebbe essere opera di una persona fisica. «Ma è troppo facile dire che una legge non esiste spiega Stefano Aterno, esperto di diritto delle nuove tecnologie - L’avatar è un’entità digitale ma se io fossi un giudice, oggi, rivolgerei la mia attenzione alla vittima che indossa un visore, e che proprio attraverso un avatar sente la sua sessualità minacciata ». «Non stiamo parlando di atti sessuali su una bambola - aggiunge Aterno - ma di un’aggressione a una persona che può percepire tale violenza, perché una delle caratteristiche del metaverso è proprio quella di poter sentire».
Aterno si riferisce ai sensori di cui sono dotati il visore e i joystick per la realtà virtuale, in grado di restituire con leggere vibrazioni un colpo o un tocco appena accennato che avviene nel mondo digitale. […] Quelle lievi scosse, per ora limitate ai joystick o ai volanti, in futuro interesserà diverse parti del corpo, grazie a speciali tute provviste di sensori. Per gli appassionati di giochi d’azione, un sogno. Ma per gli abitanti del metaverso potrebbero trasformarsi in un incubo.
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