Laura Zangarini per www.corriere.it
Ryan Coogler, il regista di «Black Panther», film da oltre un miliardo di dollari di incasso globale (per la precisione: 1.346.913.161) è stato scambiato per un rapinatore ad Atlanta e fermato dalla polizia. L’incidente in una filiale della Bank of America risale a gennaio, ma solo ora Coogler, tra i più promettenti cineasti afroamericani di Hollywood, lo ha confermato pubblicamente parlandone con «Variety». «Non sarebbe mai dovuto succedere. Ma Bank of America ha collaborato e abbiamo chiuso il capitolo», ha riferito il 35enne regista che si era recato in banca come un normale cliente.
Berretto in testa, occhiali da sole e maschera anti-Covid, Coogler aveva dato al cassiere il foglietto che si usa per ritirare fondi da un conto e una annotazione sul retro: «Vorrei 12 mila dollari dal mio conto corrente. Contate le banconote altrove per favore. Vorrei essere discreto». Il cassiere ha temuto una rapina quando l’ammontare dei fondi richiesti ha fatto scattare un allarme sul sistema bancario. Informato il capo della filiale, ha chiamato la polizia.
Coogler è stato ammanettato e con lui erano state fermate altre due persone che lo aspettavano in un Suv fuori dalla banca. Bank of America si è poi scusata: «Siamo profondamente dispiaciuti che si sia verificato questo incidente. Non sarebbe mai dovuto accadere». Coogler si trovava ad Atlanta per le riprese di «Black Panther: Wakanda Forever» che dovrebbe uscire in novembre. Afroamericani innocenti scambiati per criminali sono quasi sempre ragazzi dei ghetti e il rischio fisico, di venir malmenati e talora uccisi, per loro è assai maggiore.
L’incidente non è però il primo in cui celebrità nere finiscono senza ragione nei guai con i rappresentanti della legge: come quando Oprah Winfrey a Zurigo, cercando di comprare una borsa di Tom Ford, fu presa per una taccheggiatrice, o Danielle Watts, l’attrice di «Django Unchained» di Quentin Tarantino, fu scambiata a Los Angeles per una prostituta mentre era in macchina con il fidanzato.
Nel 2009 a Boston, Henry Louis Gates, luminare degli studi afro-americani a Harvard, venne arrestato mentre cercava di entrare in casa dopo un lungo viaggio: essere neri provoca malintesi. Il caso Gates finì alla Casa Bianca costringendo l’allora presidente Obama, che fino allora aveva schivato il tema, ad ammettere che l’America aveva ancora, a dispetto della sua elezione, un problema di razzismo.
ryan coogler ryan coogler fruitvale station MICHAEL B JORDAN E IL REGISTA RYAN COOGLER jpeg ryan coogler