Estratto dell'articolo di Michela Rovelli per il "Corriere della Sera"
[…] la «battaglia» del Garante della Privacy per proteggere la privacy degli utenti italiani che utilizzano ChatGpt, […] non è certo conclusa. Ieri l’authority ha annunciato di aver notificato a Open AI l’atto di contestazione per aver violato la normativa in materia di protezione dei dati personali. […]
A fine marzo il Garante Privacy italiano — il primo al mondo — aveva evidenziato dei forti rischi per la privacy degli utenti che accedevano alla piattaforma di Open AI. Dopo aver aperto un’istruttoria per indagare in modo più approfondito, aveva disposto, con effetto immediato, la limitazione provvisoria del trattamento dei dati degli utenti italiani. Risultato: ChatGpt era stato bloccato nel nostro Paese. […] Il blocco è durato un mese […]
Ma non è finita qui, perché intanto l’istruttoria è andata avanti e ieri il Garante ha presentato i suoi risultati. Ora Open AI ha tempo 30 giorni per rispondere comunicando le proprie memorie difensive. Intanto è stato istituito un comitato speciale che riunisce le Autorità di protezione dati di tutta l’Unione europea. E ovviamente la nostra Authority terrà conto dei lavori in corso all’interno di questa task force. A conclusione del procedimento, Open AI potrebbe rischiare una sanzione dal 2 al 4 per cento del fatturato della società. Significa decine di milioni di dollari.