PROSSIMA FERMATA: SCAZZO! – LE FEMMINISTE INSORGONO PER LA SCELTA DI DEDICARE UNA DELLE SEI NUOVI STAZIONI DELLA LINEA 11 DI PARIGI A SERGE GAINSBOURG, IL POETA MALEDETTO ACCUSATO DI ESSERE “VIOLENTO CONTRO LE DONNE CON TENDENZE PEDO-CRIMINALI” – DOPO CHE L’HANNO BOLLATO COME “L’HARVEY WEINSTEIN DELLA MUSICA”, IN SUA DIFESA È SCESA IN CAMPO LA FIGLIA CHARLOTTE: "VIVIAMO IN UN’EPOCA TERRIFICANTE. LO VEDIAMO CON CERTI ECCESSI CHE ACCOMPAGNANO IL MOVIMENTO METOO…”

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Estratto dell'articolo di Stefano Montefiori per il “Corriere della Sera”

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Nei prossimi mesi la linea 11 della metropolitana verrà prolungata con altre sei stazioni, una delle quali dovrebbe portare il nome di Serge Gainsbourg, il grande compositore e cantante scomparso nel 1991 dopo una vita di amori celebri (da Brigitte Bardot a Jane Birkin) e eccessi, tra i quali l’alcolismo. Ma una petizione online, che ha raccolto finora oltre 3.000 voti, chiede che si cambi il nome della stazione perché «le violenze contro le donne e le tendenze pedo-criminali o addirittura incestuose di Serge Gainsbourg sono di notorietà pubblica, e siamo indignate che gli venga tributato questo omaggio», si legge nel testo scritto da alcune femministe.

 

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[…] In queste settimane Serge Gainsbourg è di nuovo oggetto di una grande ondata di affetto perché la figlia Charlotte ha finalmente aperto la sua casa-museo in rue de Verneuil, e da tempo le visite sono esaurite fino a gennaio. Ma la morte di Jane Birkin, nel luglio scorso, ha riportato anche alla luce le violenze subite per mano di Gainsbourg da lei stessa raccontate nel libro Munkey Diaries (pubblicato in Italia da Edizioni Clichy).

 

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Qualche anno fa la figlia Charlotte Gainsbourg ha difeso il padre in un’intervista al Corriere: «Nel 1984 la canzone Lemon Incest fece scandalo e oggi credo che mio padre non potrebbe mai scrivere e cantare una canzone così, con una provocazione così evidente. (...). Ma oggi si ha paura di tutto, viviamo in un’epoca piuttosto terrificante. Lo vediamo anche con certi eccessi che accompagnano il movimento #MeToo».

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