The people of Iran should know - Israel stands with you pic.twitter.com/MfwfNqnTgE
— Benjamin Netanyahu - ?????? ?????? (@netanyahu) September 30, 2024
l appello agli iraniani di benjamin netanyahu
MEDIA ISRAELE, 'IL GOVERNO NON ESCLUDE UNO SCONTRO CON L'IRAN'
(ANSA) - Due settimane fa i ministri del gabinetto di sicurezza israeliano hanno approvato un obiettivo per la guerra, rimasto riservato: "Evitare una campagna militare su larga scala con il coinvolgimento dell'Iran".
Ma giovedì l'obiettivo è stato segretamente modificato in "riduzione del conflitto multi-frontale", il che indica che Israele si sta preparando a possibili scontri con Teheran. Lo riferisce un servizio di Channel 13.
"PRESTO L'IRAN SARÀ LIBERO". ORA NETANYAHU PUNTA ALL'AYATOLLAH
Estratto dell’articolo di Federico Giuliani per www.ilgiornale.it
Un messaggio rivolto al popolo iraniano e un avvertimento - neanche troppo velato - lanciato all'indirizzo dell'ayatollah Ali Khamenei. Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha pubblicato un video per incoraggiare i cittadini dell'Iran a voltare le spalle ai loro leader.
La clip […] è stata diffusa pochi giorni dopo il blitz militare a Beirut con il quale Tel Aviv ha neutralizzato il capo di Hezbollah, Hassan Nasrallah […]. "Quando l'Iran sarà finalmente libero e quel momento arriverà molto prima di quanto la gente pensi, tutto sarà diverso. I nostri due antichi popoli, il popolo ebraico e il popolo persiano, saranno finalmente in pace. I nostri due Paesi, Israele e Iran, saranno in pace", ha affermato Netanyahu in lingua inglese.
l appello agli iraniani di benjamin netanyahu
[…] La frase più emblematica dell'intervento di Netanyahu è quella nella quale il premier di Israele parla di un "Iran finalmente libero", un momento che "arriverà molto prima" di quanto non si possa pensare.
Con poche, pochissime parole, il leader israeliano ha presumibilmente lasciato intendere - in maniera volontaria - che Ali Khamanei e la leadership iraniana sono in cima alla lista delle Forze di difesa israeliane (Idf).
Le stesse che, al termine di operazioni chirurgiche e complesse, hanno letteralmente smantellato, pezzo dopo pezzo, l'intera catena di comando di Hezbollah. Il fatto che Netanyahu dica che l'Iran diventerà "libero molto presto" accende, dunque, i riflettori sul governo di Teheran.
"Ogni giorno, il regime (iraniano) sprofonda sempre più la nostra regione nell'oscurità e nella guerra. Ogni giorno, i suoi burattini vengono eliminati. Chiedete a Mohamed Deif. Chiedete a Nasrallah", ha detto il presidente israeliano […]. Nel suo intervento, Netanyahu ha quindi auspicato "un futuro di prosperità e di pace" per israeliani e iraniani, ed è arrivato al punto di assicurare che "Israele è con voi".
il palazzo dove si nascondeva nasrallah dopo il raid israeliano a beirut. 2 foto lapresse
[…] Netanyahu, sempre parlando al "popolo iraniano", ha continuato ad attaccare la leadership di Teheran: "Ogni momento che passa, il regime vi sta portando, il nobile popolo persiano, più vicino all'abisso. La stragrande maggioranza degli iraniani sa che al loro regime non importa un fico secco di loro.
Se gli importasse, smetterebbe di sprecare miliardi di dollari in guerre inutili in Medio Oriente. Inizierebbe a migliorare le vostre vite". "Immaginate - ha aggiunto - se tutti i soldi che il regime ha sprecato in armi nucleari e guerre straniere fossero investiti nell'istruzione dei vostri figli, nel miglioramento della vostra assistenza sanitaria, nella costruzione delle infrastrutture della vostra nazione, acqua, fognature, tutte le altre cose di cui avete bisogno. Ma ai tiranni iraniani non importa del vostro futuro". […]
khamenei nelle vignette di charlie hebdo 13
L’ULTIMA TENTAZIONE DEL PRIMO MINISTRO: COLPIRE L’IRAN MENTRE È PIÙ DEBOLE
Estratto dell'articolo di Fabio Tonacci per "la Repubblica"
Integrale: https://www.repubblica.it/esteri/2024/10/01/news/israele_dopo_libano_contro_iran-423528080/
[...] In questo momento Israele sta combattendo, via terra con le truppe e in cielo coi caccia lanciati contro le infrastrutture delle milizie sciite, contemporaneamente su sei fronti: Gaza, Libano, Yemen, Siria, Iraq e Iran. Sette, se si aggiungono i territori occupati della Cisgiordania, dove è dispiegata una parte dell’esercito a protezione degli insediamenti. Uno scenario che [...] ricorda la prima guerra, quella del 1948, a Stato ebraico appena nato.
Nel devastante attacco su Beirut, oltre a Nasrallah è stato ucciso il vice comandante iraniano delle operazioni in Siria e in Iraq, ieri, in un altro bombardamento nella capitalelibanese, sono morti alcuni capi del Fronte popolare per la liberazione della Palestina.
Quel conflitto regionale che gli Stati Uniti per mesi hanno cercato di scongiurare, di fatto, è già scoppiato. Le forze armate israeliane hanno in mano l’iniziativa, godono della supremazia tecnologica, l’Iron Dome protegge le città, ma la partita è rischiosa anche per Israele.
la catena di comando di hezbollah
La campagna militare di Netanyahu contro chiunque spari o lanci missili contro gli israeliani fa il salto di livello ad aprile con l’attacco all’ambasciata iraniana a Damasco. A luglio un raid aereo su Beirut uccide Fuad Shukr, il comandante dell’ala militare di Hezbollah, il giorno dopo a Teheran viene eliminato Ismail Haniyeh, il capo politico di Hamas.
Poi l’esplosione coordinata di migliaia di cercapersone, la fine di Nasrallah, i quaranta jet israeliani che si alzano in volo per distruggere il porto più importante dello Yemen controllato dagli Houti. E ieri il messaggio di Netanyahu agli iraniani.
«Non siamo però a un cambio della dottrina strategica, Israele vuole ancora evitare il conflitto diretto con la Repubblica islamica perché spera che sia la comunità internazionale a intervenire contro la minaccia degli ayatollah», spiega l’analista militare Miri Eisin, ufficiale in pensione e ricercatrice dell’Istituto internazionale per l’Antiterrorismo.
«Netanyahu, da solo, non darà l’ordine di colpire Teheran, però sta cercando di distruggere tutti i gruppi terroristici loro alleati». L’Idf, senza l’aiuto degli americani che offrono copertura aerea, intelligence, armi e munizioni, non potrebbe sostenere una guerra su scala regionale.
Nonostante le critiche di Biden per l’enorme numero di vittime civili a Gaza, il sostegno della Casa Bianca non è mai venuto meno, confermato in queste ore dalla notizia che il Pentagono ha annunciato l’invio di «poche migliaia» di soldati americani in Medio Oriente. Nuovo Ordine si chiama l’operazione che ha ucciso Nasrallah: sempre di più si capisce cosa c’è dietro il nome, e quale sia la portata della sfida lanciata da Netanyahu.
«Hezbollah è il principale esportatore della rivoluzione khomeinista», ragiona Eli Karmon, ricercatore senior dell’Università Reichman di Herzliya e conoscitore del Partito di Dio. «Ha un ruolo speciale per l’Iran, smantellarlo significa porre le fondamenta per un nuovo ordine regionale. Hezbollah stava addestrando le milizie in Iraq, tra Siria e Iraq ci sono 120 mila combattenti sciiti. Ha addestrato gli Houti in Yemen. Fino all’anno scorso, la sede della tv ufficiale Houti era, non a caso, a Beirut ».
[...] Israele ha la capacità per abbattere il regime iraniano e persino il dovere di farlo. Tuttavia, nessuno, neanche Netanyahu, può calcolare quale saranno le conseguenze a medio termine della nuova fase. E come la Repubblica islamica regirà al crollo, pezzo dopo pezzo, del cosiddetto Asse della Resistenza anti-Israele che negli anni ha finanziato, armato, e manovrato.
BENJAMIN NETANYAHU ALL ONU DENUNCIA IL PROGRAMMA NUCLEARE IRANIANO ali khamenei hassan nasrallah UCCISIONE DI HASSAN NASRALLAH A BEIRUT Sanaa - Yemen - ritratto di Hassan Nasrallah ali khamenei ali khamenei prega per raisi ISMAIL HANIYEH, LEADER DI HAMAS, CON L AYATOLLAH KHAMENEI biden Ali Khamenei ismail haniyeh con ali khamenei ALI KHAMENEI AI FUNERALI DI ISMAIL HANIYEH ali khamenei hassan nasrallah BENJAMIN NETANYAHU ALL ONU DENUNCIA IL PROGRAMMA NUCLEARE IRANIANO