PROVATE LE PENNE ALLA CARBONARA DI FRANCA VALERI - LE REALIZZÒ NEL 1974 NELLA TRASMISSIONE “A TAVOLA” CONDOTTA DA AVE NINCHI - SERVONO 500 GG DI PENNE (RIGATE O MENO NON FU SPECIFICATO; GLI SPAGHETTI SONO ESCLUSI PERCHÉ SAREBBERO BANALI), 4 ROSSI D'UOVO, 100 GG DI GUANCIALE (NON DI PANCETTA, CHE NON SCROCCHIA SOTTO IL DENTE), 30 GG DI GRANA ED ALTRETTANTI DI ROMANO PECORINO E…

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Stefano Balassone per “la Repubblica”

 

Franca Valeri di distinse anche in cucina gareggiando nel 1974 in A tavola alle 7 , condotto da Ave Ninchi, oggi recuperabile sulla piattaforma RaiPlay. Risolutiva, per concezione e risultato, fu la sua ricetta delle "penne alla carbonara". Munitevi di 500 gg di penne (rigate o meno non fu specificato; gli spaghetti sono comunque esclusi perché sarebbero banali), 4 rossi d'uovo, 100 gg di guanciale (non di pancetta, che non scrocchia sotto il dente), 30 gg di grana ed altrettanti di romano pecorino.

FRANCA VALERI E AVE NINCHI FRANCA VALERI E AVE NINCHI

 

Tenete le penne per 15' nell'acqua quando bolle, nel mentre che in padella sfrigola il guanciale nello strutto (ma anche l'olio è ammesso), sbattete le uova con metà del formaggio e otterrete la tipica pastella. Al che la pasta va in padella a unirsi ai condimenti, e cosparsa col formaggio residuato, finisce a tavola in piatti ben scaldati. Trattandosi di Valeri, anche l'occhio e la mente hanno di che godere con le penne, a partire dall'effetto tricolore del bianco, giallo e rosa che pare tale, almeno per quei tempi, da rendere "il piatto d'alta moda".

 

Si sa del resto che il bello non è nelle cose, ma in chi le osserva, sicché, per farla corta, non scovi il bello fuori se dentro di te manca la Franca. La quale giunse a chiarire lo stesso profilo esistenziale di quel piatto che, per i più e da sempre, attiene al "dissidio che sovrasta la nostra vita" in cui "siamo tutti amici della pasta, ma è anche forte la paura d'ingrassare".

PENNE ALLA CARBONARA PENNE ALLA CARBONARA

 

Messa in tal modo spalle al muro, la Rai dovette spingersi a prospettare ben due, seppure opposte, formule per conciliare piacere della bocca e pancia piatta. L'una, del dietologo da video, che scommette sulla temperanza del mangiare pasta, ma senza mai finirne sazi. L'altra, proposta da Valeri, punta invece sul gusto dell'abuso, dedicando alla pasta giorni rari, ma dedicati a divorarne ogni quantità che giunga a estinguerne la brama. A ognuno resta da scegliere se conformarsi ai saggi consigli del dietologo o al piglio vitale della Franca, peraltro centenaria.

 

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