Giuseppe Guastella per www.corriere.it
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Assoluzione piena dall’accusa dello stupro a Villa Lolita di Ibiza; seminfermità mentale, quindi minimo della pena, per quello a Terrazza Sentimento a Milano, sul quale la Procura, a differenza del primo, aggiunge alle testimonianze le immagini delle telecamere interne che dimostrerebbero inequivocabilmente la ferocia delle violenze.
È così che la difesa di Alberto Genovese replica alla condanna a 8 anni di carcere chiesta dai pm Rosaria Stagnaro, Paolo Filippini e dall’aggiunto Letizia Mannella al gip Chiara Valori.
I difensori dell’imprenditore diventato multimilionario con le startup, finito in carcere a novembre 2020 per aver drogato e violentato una modella di 18 anni ospite in una delle feste a base di alcool e stupefacenti, proseguono la nella strada già tracciata da Genovese: nelle indagini e nel processo abbreviato, che garantisce lo sconto di un terzo della pena, il 45 enne ha detto che dal 2016 fino all’arresto le droghe pesanti erano diventate il suo unico scopo di vita.
Attorno gli si era formata una cerchia di personaggi che sfruttavano cinicamente le sue cospicue possibilità economiche e la droga gratis. Al punto che, quando stava molto male, non avrebbero chiesto soccorso per evitare di perdere la gallina dalle uova d’oro.
I legali di Genovese, gli avvocati Luigi Isolabella e Luigi Ferrari, hanno depositato consulenze mediche e psichiatriche secondo le quali l’uso massiccio di droga avrebbe fatto danni pesanti al cervello dell’uomo che, sommati alla sindrome di Asperger, gli impedivano di cogliere correttamente la volontà altrui.
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Le ragazze si presentavano nelle fastose residenze, ha detto Genovese, per drogarsi liberamente ed erano consenzienti ai rapporti sessuali. Come la 23 enne che, infatti, dopo quella che lei ha denunciato come una violenza alla quale a luglio 2020 avrebbe partecipato ad Ibiza anche la fidanzata dell’uomo, Sarah Borruso (chiesti 2 anni e 8 mesi), avrebbe proseguito normalmente a chattare con lui. Nonostante i video in cui lei lo implora di smettere, l’imprenditore ha negato anche di aver violentato la 18enne a Milano che era d’accordo a fare sesso estremo per denaro, cosa che lei ha negato con determinazione.
Chiesta l’assoluzione piena anche per Sarah Borruso, difesa dall’avvocato Gianmaria Palminteri. Una donna soggiogata da un amore malato per Genovese che si è trovata suo malgrado coinvolta in uno scenario in cui non ha commesso reati.
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