stabile di sloane avenue londra
1. IL PG, PALAZZO LONDRA DANNO PER S.SEDE FINO A 189 MLN EURO
(ANSA) - Secondo quanto è stato conteggiato, l'operazione dell'acquisto del Palazzo di Sloane Avenue 60, a Londra, "ha determinato un danno alla Segreteria di Stato fra i 139 milioni e i 189 milioni di euro, a seconda degli scenari da prendere in considerazione".
Lo ha detto il promotore di giustizia Alessandro Diddi nella seconda giornata (su sei) della sua requisitoria al processo in corso in Vaticano. "Questo è il risultato di questa brillante operazione - ha ironizzato -: una voragine enorme, per di più fatta in spregio alle regole della costituzione apostolica Pastor Bonus sulla Curia romana e alle norme del Codice canonico".
Diddi ha voluto ricordare anche il discorso di papa Francesco sulla gestione dei beni ecclesiali che invitata alla "parsimonia", che richiamava alla "cautela nella gestione delle cose altrui" e all'atteggiamento "da buon padre di famiglia". Nel corso della requisitoria, il pg vaticano ha ricostruito come si è arrivati a investire nell'immobile di Londra e a "sperperare da 139 a 189 milioni di euro delle risorse della Segreteria di Stato".
E ha ricordato che "questa vicenda ha una data di inizio ben precisa , il 12 ottobre del 2012, quando arrivò in Segreteria di Stato la lettera della Falcon Oil dell'imprenditore Mosquito che proponeva l'investimento petrolifero in Angola". "Ci sono tante richieste di contributi che arrivano in Segreteria di Stato - ha osservato Diddi -. Ma questa non era un'opera di carità. Era di per sé un'operazione speculativa, e l'Obolo di San Pietro non può essere impiegato per finanziare operazioni di questo genere".
ALESSANDRO DIDDI PAPA FRANCESCO
Mosquito era persona conosciuta dal cardinale Angelo Becciu almeno da 14 anni, da quand'era nunzio in Angola, e successivamente finanziò anche attività del fratello. in ogni caso, "la Falcon Oil non era una delle normali operazioni di conservazione dei beni della Segreteria di Stato". Tant'è vero che la svizzera Ubs non diede il finanziamento 'Lombard' richiesto. Lo diede invece il Credit Suisse, grazie a i buoni auspici dell'ora co-imputato Enrico Crasso.
"Ma a che serviva un'operazione di credito Lombard se i soldi li hai già e così vai a pagare un mutuo? E' questa la diligenza da buon padre di famiglia?", ha chiesto il promotore di giustizia. "Era un'operazione rischiosissima - ha aggiunto - tant'è vero che otto mesi dopo stavano già sotto di mezzo milione di euro".
Come è noto, anche con la consulenza del broker Raffaele Mincione, l'investimento nella Falcon Oil non andò in porto per lo sfavorevole rapporto rischio-rendimento, e al suo posto si decise di mettere i soldi nel palazzo di Sloane Avenue, accogliendo la proposta proprio di Mincione.
La valutazione fu di 230 milioni di sterline, e tanto pagò la Segreteria di Stato per sottoscrivere il fondo Gof di Mincione, che però quel palazzo lo aveva acquisito appena un anno e mezzo prima per 129 milioni di sterline, quindi secondo Diddi era chiaramente "sopravvalutato". Inoltre, "è stata fatta la scelta di investire in un immobile che si sarebbe dovuto rivalutare (fino a 489 milioni si euro, ndr) con l'immissione di altri capitali della Segreteria di Stato: e questa era un'operazione commerciale, e totalmente al di fuori delle norme del Codice canonico".
Per il magistrato dell'accusa, tra l'altro, "la parte più esilarante del processo - così l'ha definita - è quella della difesa da parte di Mincione dei numeri con cui ha venduto per due volte l'immobile di Londra". E qui è stato elencato un vero e proprio balletto di cifra sulle valutazioni del Palazzo fatte nel corso degli anni, anche con notevoli alti e bassi.
2. IL PG, 'BECCIU VERO REGISTA DELL'OPERAZIONE LONDRA'
(ANSA) - "Il cardinale Becciu è stato l'ispiratore dell'operazione Falcon Oil in Angola, un'operazione che già di per sé aveva il carattere del peculato, e soprattutto era l'antefatto di un unico disegno". Ma in particolare, poi, "quella del Palazzo di Londra era la 'sua' operazione, prese le mosse da lui".
stabile di sloane avenue londra
Lo ha detto il promotore di giustizia Alessandro Diddi nella seconda giornata della sua requisitoria nel processo in corso in Vaticano. Secondo il Pg, c'era anche la "regìa" del card. Becciu anche nell'offerta per l'acquisto dell'immobile londinese presentata dal fondo americano tramite la cordata dell'ex sottosegretario Giancarlo Innocenzi Botti e dell'ex ambasciatore Giovanni Castellaneta, accompagnata da "una ricostruzione totalmente falsa per far costringere la magistratura che stava operando a fermarsi e risolvere la questione sul piano extragiudiziale".
TRASCRIZIONE DELLA REGISTRAZIONE TRA ANGELO BECCIU E PAPA FRANCESCO interrogatori processo vaticano ANGELO BECCIU INTERVISTATO DA ANTONINO MONTELEONE - LE IENE