Alberto Zorzi per il “Corriere del Veneto”
Ha approfittato della sua visita a Venezia per la pre-view della Biennale per incontrarsi con il direttore generale dell' Unesco Audrey Azoulay. E a lui ha voluto spiegare di persona la via tracciata dal governo Draghi per risolvere l' annosa questione delle grandi navi a Venezia, aperta da ormai quasi dieci anni, dopo l' incidente tragico della Costa Concordia all' isola del Giglio del 13 gennaio 2012 e il successivo decreto Clini-Passera che aveva imposto lo stop ma solo dopo aver trovato una via alternativa.
DARIO FRANCESCHINI AUDREY AZOULAY
«Il governo ha fatto una scelta molto importante, puntando su soluzioni definitive progettuali fuori dalla laguna - ha spiegato ieri il ministro della Cultura Dario Franceschini - Al direttore generale Azoulay ho spiegato che governo e Parlamento italiano hanno fatto questa scelta in linea con le richieste dell' Unesco, che aveva messo Venezia tra le città a rischio di entrare nella danger list ». Il tema delle crociere, con il loro impatto visivo e il rischio di incidenti, era uno di quelli più censurati dall' agenzia dell' Onu.
Con il decreto legge approvato nei giorni scorsi, in realtà, viene solamente bandito un concorso di idee per trovare una soluzione fuori dalla laguna: sono stati stanziati 2,2 milioni di euro e il bando dovrebbe essere pubblicato entro fine mese.
Gli stessi ambientalisti veneziani, pur soddisfatti della decisione del governo, hanno però protestato perché i tempi rischiano di essere lunghissimi e nel frattempo le navi da crociera - la prima sarà la Msc Orchestra, che arriverà il 5 giugno - continueranno a passare lungo quel percorso che ormai tutti vorrebbero «bandito»: ingresso dalla bocca di porto del Lido, passaggio davanti a piazza San Marco e nel Canale della Giudecca e infine arrivo al terminal della Marittima.
«I problemi sono naturalmente molto complessi e io credo che dovrebbe essere apprezzata la nostra scelta di una soluzione fuori laguna - replica Franceschini - Nel periodo di tempo che servirà per concretizzarla si diminuirà di molto il numero di navi che passeranno dal Canale della Giudecca grazie all' approdo a Marghera».
In realtà è ancora tutto in alto mare ed è proprio per questo che tra due settimane le navi non potranno fare altro che arrivare in Marittima. Da un paio d' anni si parla di «approdi diffusi» lungo i terminal container di Porto Marghera (Tiv e Vecon erano stati quelli individuati dall' Autorità di sistema portuale), ma la pandemia da Covid ha reso questa soluzione impraticabile per i protocolli sanitari: significherebbe infatti dover fare i tamponi a centinaia di persone in mezzo a una banchina senza strutture, come invece ci sono alla Marittima.
grandi navi a venezia foto di berengo gardin 2
L' altra ipotesi è un terminal ad hoc sulla sponda nord del Canale industriale nord, che però è tutto da realizzare: in questo momento è aperta la gara per la progettazione del terminal, a cui stanno partecipando quattro contendenti. Questa ipotesi era stata scelta come definitiva nel Comitatone del 7 novembre 2017, ma poi ha vinto la linea ambientalista che mira a tutelare la laguna.
quanto inquinano le grandi navi i porti piu inquinati d europa grandi navi a venezia foto di berengo gardin 4 grandi navi a venezia foto di berengo gardin 1 episodio di adrian sulle grandi navi a venezia 1 cnr i disastri delle grandi navi sui fondali di venezia 3 cnr i disastri delle grandi navi sui fondali di venezia 1 adriano celentano e le grandi navi a venezia
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