In Ucraina alcune soldatesse rapite dai russi sono state rasate a zero come gesto di umiliazione.
Tra gli 86 prigionieri ucraini rilasciati dai russi il primo aprile nell’ambito di uno scambio ci sono 15 soldatesse che sono state rasate a zero «in segno di umiliazione, arroganza, disprezzo»: lo denuncia su Facebook il presidente della Commissione diritti umani del parlamento ucraino Dmytro Lubinets postando una foto delle soldatesse.
«Atrocità di questo tipo furono commesse dai fascisti nei campi di concentramento», scrive Lubinets sottolineando di essere sicuro che «scopriremo ancora di più sui crimini contro militari e civili ucraini. Tutto questo diventerà la base per il Tribunale dell’Aia».
«In che modo le azioni degli occupanti russi sono diverse dai fascisti? In niente! Sono anche peggio», scrive ancora Lubinets.
Dalle ore 4 del 24 febbraio 2022, quando cioè è iniziato l’attacco armato della Federazione Russa contro l’Ucraina, alla mezzanotte del 2 aprile 2022 (ora locale), l’Ufficio dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani (Ohchr) ha registrato 1.417 morti e 2.038 feriti.
Tra i morti si contano 293 uomini, 201 donne, 22 ragazze e 40 ragazzi, oltre a 59 bambini e 802 adulti il cui sesso è ancora sconosciuto. Tra i feriti si contano anche 92 bambini.
La Russia starebbe mobilitando altri 60.000 soldati. Lo afferma l’esercito ucraino, stando a quanto scrive il Guardian.
Le forze di Kiev hanno pubblicato il loro rapporto operativo alle 6 di stamattina, affermando che Mosca ha lanciato una “mobilitazione nascosta” di circa 60.000 soldati per ricostituire le unità perse in Ucraina.
I primi due soldati russi fatti prigionieri dagli ucraini
«Le forze armate della Federazione Russa prevedono dunque di coinvolgere circa 60.000 persone durante la mobilitazione», ha affermato lo stato maggiore dell’esercito ucraino.
I funzionari hanno aggiunto che le forze di Kiev hanno sventato sette attacchi nel territorio di Donetsk e Luhansk nelle ultime 24 ore.