UNA "BARCA" DI DROGA – MAXI OPERAZIONE A BOLOGNA NELLA ZONA DELLA "BARCA": 43 ARRESTI PER ASSOCIAZIONE A DELINQUERE E SPACCIO – IL PRESUNTO CAPO, UN CINQUANTENNE BOLOGNESE CON PRECEDENTI, VIVEVA IN UNA CASA POPOLARE – SEQUESTRATI 7 CHILI DI COCAINA, 70 DI MARIJUANA E 10 DI HASHISH, OLTRE A 9 PISTOLE DI PROVENIENZA ILLECITA E 1,5 MILIONI DI EURO – PER RICICLARE IL DENARO SPORCO L'ORGANIZZAZIONE CRIMINALE UTILIZZAVA DUE MODI…

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Luca Muleo per https://corrieredibologna.corriere.it

 

operazione antdroga a bologna operazione antdroga a bologna

L’elicottero della polizia in volo nelle prime ore della mattina di mercoledì sulla zona della Barca ha anticipato l’esito della maxi operazione di Dda e Squadra Mobile. Quarantatré ordinanze di custodia cautelare eseguite, tra cui 31 in carcere, 9 indagati per associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti e aggravata dalla disponibilità di armi, detenzione ai fini di spaccio e riciclaggio.

 

La zona della Barca come quartier generale. Secondo la ricostruzione degli investigatori qui vive la figura ritenuta al vertice dell’organizzazione, un 50enne bolognese con precedenti di polizia ufficialmente nullatenente e assegnatario di casa popolare.

 

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Sempre qui erano partite le indagini dopo quattro rapine a mano armata nel 2019 in supermercati e sale scommesse. Alcuni degli autori poi individuati sono coinvolti anche in questa operazione, che risale dal 2019 fino ai primi mesi del 2021.

 

L’organizzazione spacciava cocaina, hashish e marijuana

Per gli inquirenti si tratta di un’organizzazione ben strutturata e professionale, capace di approvvigionarsi tramite canali albanesi di grandi quantità di cocaina, marijuana e hashish e piazzarle sul mercato bolognese ad altri rivenditori abituali, servendosi di corrieri insospettabili. Incensurati che scambiavano le partite dentro le scatole di gioielli, prendendo più precauzioni possibili.

 

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Insospettabile era anche uno dei due stretti collaboratori italiani del presunto capo, uno gestiva il mercato della cocaina, l’altro della marijuana. Un mercato molto fiorente. La polizia ha infatti sequestrato tra contanti e conti correnti quasi un milione di euro.

 

Denaro che per la ricostruzione degli agenti veniva ripulito in due modi. Attraverso la false fatture rilasciate dietro percentuale da un gioielliere compiacente, ora ai domiciliari, per acquisti di gioielli mai effettuati. Oppure riempiendo e poi svuotando i conti di una sala di scommesse sportive a Casalecchio. Tra i denunciati per riciclaggio ci sono la sorella e la compagna dell’uomo ritenuto al vertice.

 

Droga e armi nascoste tra Bologna e Casalecchio

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E altre due donne, accusate di aver dato disponibilità di appartamenti, box e conto corrente sono indagate per l’associazione a delinquere. Droga e armi erano nascoste in box a Casalecchio, Bologna e anche fuori città. In tutto sono stati sequestrati 7 chili di cocaina, 70 di marijuana e 10 di hashish, oltre a 9 pistole di provenienza illecita. Venticinque gli arresti in flagranza durante le indagini.

 

Le compravendite erano sempre in grande quantità, mai erano cedute grammature inferiori ai 25 grammi di cocaina alla volta, aumentando il prezzo del 50% rispetto a quanto pagato dai grossisti albanesi. Tutto durante il periodo di lockdown. Quando il presunto capo si vantava di aver piazzato 11 kg di cocaina in due mesi e per motivare i collaboratori raccontava dei suoi 20 anni secondo lui spesi bene, visto che «i guadagni valgono il rischio di qualche mese in carcere».

 

Il plauso del sindaco Matteo Lepore: «Si sta facendo sul serio»

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«Si vorrebbe in futuro compiere un passo in avanti - ha spiegato il questore, isabella Fusiello, che insieme al capo della squadra Mobile, Giuseppe Pititto ha ringraziato il coordinamento efficace della Dda e del pm Roberto Ceroni - quando questi appartamenti risultano utilizzati come base logistica e strumento dei gruppi criminali, si potrebbe richiedere il sequestro di luoghi, anche per dare un chiaro e forte segnale a chi dal traffico di droga ottiene grande profitto».

 

Alle forze dell’ordine il plauso del sindaco Matteo Lepore. «Mi sono svegliato con il rumore di un elicottero che sorvolava la zona Barca. Gli arresti sono il frutto di una lunga indagine. Dopo la maxi operazione antidroga al Pilastro di poco più di un mese fa e i precedenti interventi in altri quartieri, l’intervento di oggi infligge un ulteriore colpo al traffico di stupefacenti e alla criminalità nella nostra città.

 

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Grazie, dunque, al lavoro della Procura - Direzione Distrettuale Antimafia, della Questura e di tutte le donne e gli uomini della Polizia di Stato coinvolte nell’importante operazione. Si sta facendo sul serio e come Sindaco sono molto contento di questo. Dobbiamo continuare».

 

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