Paolo Rodari per “la Repubblica”
Suore violentate da preti e vescovi, abusi di potere, di coscienza e anche sessuali. È l' ammissione shock di papa Francesco nella conferenza stampa tenuta sul volo della Etihad che da Abu Dhabi lo riporta a Roma. Della cosa ne ha parlato qualche giorno fa l' inserto femminile dell' Osservatore Romano. E Bergoglio, a sole due settimane dal summit che avrà luogo in Vaticano dedicato agli abusi su minori da parte dei preti, conferma: «Il problema esiste nella Chiesa » , dice.
E parla apertamente non solo di sacerdoti, ma anche vescovi che hanno abusato di donne consacrate a Dio: «Io credo che si faccia ancora, ma ci stiamo lavorando». La rivelazione del Papa tocca anche il suo predecessore Benedetto XVI. Quando era ancora cardinale, infatti, Joseph Ratzinger conosceva il problema in particolare esistente in una Congregazione francese - anche se Bergoglio non l' ha citata esplicitamente - chiamata Comunità di San Giovanni e fondata dal padre domenicano Marie- Dominique Philippe nel 1975.
Dal 1996 la Congregazione è stata oggetto di critiche per metodi giudicati da alcune associazioni religiose del Paese settari, con pressioni psicologiche sulle consacrate. Ratzinger, racconta Francesco, provò a intervenire, ma non vi riuscì tanto che disse al suo segretario di allora, Tarcisio Bertone, di mettere via la cartella con tutto l' incartamento: « Mettila nell' archivio, ha vinto l' altro partito » , disse. Anche se poi, una volta divenuto Papa, si fece riportare l' archivio e riuscì a intervenire.
Francesco dice che il problema è esistente ancora oggi in diverse parti del mondo. «Abbiamo sospeso qualche chierico - dice - mandato via per questo». Ma molto c' è da fare. Tante volte i fondatori di congregazioni femminili tolgono libertà alle suore, «svuotano di libertà le suore » arrivando anche ad abusare di loro. Il problema nella Chiesa è figlio, sostiene il Papa, di una cultura generale per le quale le donne ancora oggi sono considerate « di seconda classe » , tanto che sovente avvengono casi di «femminicidio».
Che sia su minori o su suore consacrate, per Francesco il problema parte all' origine sempre come abuso di potere. Sovente chi è abusato subisce il carisma del suo carnefice, ne è assoggettato in coscienza, un crimine diffusissimo nella Chiesa cattolica, in gruppi al limite del fanatismo ma anche in singoli sacerdoti ai quali viene data un' autorità della quale non sono minimamente degni. La strada della pulizia sembra essere ancora lunga. E che sia così lo dice il motivo per il quale il summit di febbraio sugli abusi è stato convocato: far sì che sia anzitutto la Chiesa a rendersi conto della gravità degli abusi. Sono troppi, infatti, i vescovi che minimizzano, gli uomini delle gerarchie con una mentalità che ancora spinge all' insabbiamento.
L' ultimo scandalo in questo senso riguarda la Chiesa cattolica in India. Sono venute alla luce violenze subite dalle suore ad opera di alcuni sacerdoti, e persino di un vescovo, che sono durate più di dieci anni. Le suore hanno descritto nei dettagli le violenze subite. Una di loro, una 44enne, ha presentato la scorsa estate una denuncia ufficiale alla polizia nei confronti del vescovo del Kerala che controlla il suo ordine, accusandolo di averla violentata tredici volte in due anni, dopo che i funzionari della Chiesa, ai quali pure si era rivolta, non le avevano dato alcuna risposta.