Fiorangela d’Amora per www.ilmattino.it
In strada oppure a scuola. Nei bar o dentro i negozi. Pur essendo risultati positivi ai tamponi, o mentre ne stanno attendendo l’esito, o anche se presentano sintomi sospetti. Irresponsabili, li chiama Gaetano Cimmino, il sindaco di Castellammare che ha chiuso la città dalle 18 in poi: un coprifuoco anticipato, saracinesche abbassate e nessuno in strada senza una motivazione valida.
Cosa non ha funzionato, sindaco?
«Il sistema è collassato per colpa di non rispetta le regole. Come fai a controllare 64mila persone, ci vorrebbe un agente per ogni cittadino. Impossibile. Le forze dell’ordine fanno il loro lavoro, ma non possono fermare centinaia di persone».
E gli untori di cui parla?
«Andrebbero fermati. Sanzionati pesantemente, rinchiusi in casa».
E a chi toccherebbe farlo?
«La domanda è piuttosto: come si fa? Come si riconosce un asintomatico?».
Crede sia saltato anche il tracciamento?
«L’Asl dovrebbe tenere traccia del comportamento di chi aspetta un tampone o è in isolamento fiduciario, ma non ha strumenti per fermare o sanzionare chi nonostante questo se ne va in giro. Ma nel complesso credo che l’Asl non era pronta e non lo è per un’emergenza simile. Fanno il massimo sforzo con le risorse a loro disposizione, ma strutturalmente sono stati travolti dalla pandemia».
Però si potrebbe aumentare il controllo.
«Non venga anche lei a dirmi “dove sono le forze dell’ordine”. Gli agenti in strada ci sono. Noi abbiamo attualmente 5 vigili positivi e di certo non si sono contagiati al bar. Chi ha infettato i nostri agenti? Sicuramente gli irresponsabili».
E i titolari dei locali che non fanno rispettare il distanziamento?
«La colpa è anche loro, ma per me sbaglia chi vede un luogo già affollato e decide comunque di entrare e godersi un caffè o un aperitivo».
Allora è tutto nelle mani dei cittadini?
«In questi mesi ho fatto più volte appello al senso di responsabilità dei miei concittadini, è palese che le mie parole siano cadute nel vuoto se vengo a sapere di genitori che hanno portato a scuola bambini in attesa di tampone».
Ha certezza di questi comportamenti?
«Certo: dai dirigenti scolastici, con cui ho un confronto settimanale, mi sono stati segnalati episodi per i quali ci saranno denunce penali. Così come non mi spiego decine di classi in isolamento, insegnanti positive e dirigenti che hanno difficoltà a fare la didattica in presenza. In una sola settimana. Come sindaco ho retto alle pressioni, altri miei colleghi hanno chiuso prima, io ho sperato».
In cosa?
«Perché nelle zone rosse del Nord le scuole sono rimaste aperte? I dirigenti non avevano protocolli diversi da adottare, né al Nord avevano soluzioni che al Sud non ci sono. Noi scontiamo la negligenza e l’egoismo di tanti».
Dall’inizio di febbraio, in meno di dieci giorni Castellammare ha annunciato 500 positivi. Un’impennata paurosa. La spiega tutta con le «passeggiate» degli irresponsabili?
«Beh sì, credo che ci siano state decine di persone che abbiamo adottato comportamenti non in linea con il momento e che hanno infettato in poche ore decine di persone incontrate in giro, a loro volta diventate contagiose per altri».
La scelta di chiudere i negozi alle 18 potrà migliorare la situazione?
«Con la mia ordinanza punto a migliorare la gestione della città. Se non ci sono valide motivazioni nessuno deve scendere in strada. Non credo sia il momento di poter passeggiare in villa o banchettare, in alcuni casi addirittura sui monumenti storici della città. È il momento della responsabilità e del rigore».
Basterà?
«Se non dovesse bastare prolungheremo le restrizioni, il sistema ha interloquito e ceduto troppo, a livello centrale e anche regionale. Ora corriamo ai ripari»
Vorrebbe più poteri?
«No, vorrei che il piano vaccinale arrivasse a una svolta».