“FORSE STAVOLTA L'HA FATTA GROSSA” – A TORINO UN COMMERCIALISTA ASSASSINATO CON 5 COLPI DI PISTOLA NELLA SUA AUTO. ERA SEDUTO SUL SEDILE DEL PASSEGGERO, IMBAVAGLIATO E CON LE MANI LEGATE. L’AMICO DELLA VITTIMA: “ERA UNA PERSONA BUONA, MA PASTICCIONA. GLIELO DICEVO DI STARE ATTENTO. GIÀ IN PASSATO ERA FINITO SUI GIORNALI PER QUALCHE CASINO. FORSE AVRA’ DATO FASTIDIO A QUALCUNO" (E PER FORTUNA CHE E’ UN AMICO) - LE FIGLIE: “PAPÀ NON AVEVA NEMICI”
Massimiliano Peggio e Massimiliano Rambaldi per la Stampa
«Tutto bene? Non voglio disturbati cara. Esco a farmi un giro e torno presto». Sono le ultime parole che Luciano Ollino, commercialista torinese di 60 anni, consulente aziendale, ha detto alla figlia Elisa l'altra sera, dopo averla riaccolta a casa dopo il lockdown.
Ha preparato il ragù ed è uscito, orgoglioso di quella figlia impegnata in Francia per lavoro. Lei e la sorella Carlotta lo aspettavano per cena, in una bella villetta in cima alla collina di Moncalieri, a ridosso di Torino. Allarmate da quell'insolito ritardo, hanno chiamato i carabinieri. «Nostro papà non è tornato a casa. Non è da lui. Forse gli è capitato qualcosa».
Così i carabinieri si sono messi a cercarlo, setacciando le strade collinari di Torino, temendo un incidente o un malore. Poco prima di mezzanotte, una pattuglia ha trovato la sua auto, una Bmw 318d bianca, infilata in uno spiazzo boscoso, come se fosse uscita di strada. Il cadavere era dentro l'abitacolo. Lo hanno trovato imbavagliato e con le mani legate dietro la schiena da un nastro da carrozziere. Il corpo riverso sul sedile lato passeggero.
Ucciso con cinque colpi di pistola sparati tutti alla tempia sinistra. Calibro 9. Un mistero scuote Torino. Un delitto commesso lungo la strada panoramica che porta in collina. L'omicidio è avvenuto a meno di quattro chilometri dall'abitazione del professionista, non lontano dal colle della Maddalena, dove si erge il Faro della Vittoria, che sovrasta la città. Una scena che evoca una trama da esecuzione. Sul caso indagano i carabinieri del comando provinciale, coordinati dal pm Ciro Santoriello. Gli investigatori sono cauti.
Nessuna ipotesi è privilegiata al momento. Si parte dagli elementi certi. I cinque bossoli rinvenuti nell'abitacolo e la sparizione del cellulare. Gli esperti della sezione rilievi scientifici hanno cercato impronte e tracce biologiche. E si ricostruisce l'ultima giornata del consulente aziendale. Si scandaglia la vita.
Benestante, collaborava con alcune imprese della cintura torinese. Come la Novaro Spa, azienda di tubi trafilati. Gestiva poi un piccolo patrimonio personale, fatto di terreni e appartamenti, attraverso una piccola società immobiliare, con un capitale sociale di 10 mila euro. Sette anni fa era rimasto vedovo e da allora si era dedicato unicamente alle figlie, Elisa, la più grande, di 24 anni, e Carlotta, di 19.
La cena mancata Lunedì sera le ragazze e i loro fidanzati lo hanno aspettato per cena, a lungo. Poi hanno dato l'allarme. Elisa, dopo aver trascorso un periodo in Francia e un mese a Ferrara a casa del fidanzato, aveva riabbracciato il padre sabato scorso. «Non sembrava preoccupato, era sereno come sempre» ha raccontato la giovane ai carabinieri. Un commercialista senza uno studio in proprio.
Esperto di diritto societario e investimenti immobiliari, non si curava di redditi, contabilità e dichiarazioni. Preferiva fare il consulente. Per lavoro si appoggiava presso un collega, con studio nel centro di Torino. In passato Luciano Ollino aveva avuto qualche guaio con la giustizia, ma senza gravi strascichi. Abusi edilizi, per lo più, interventi fatti in casa o nelle sue proprietà. Lavori fatti con troppo disinvoltura. Un po' irascibile, aveva avuto da dire con un vigile urbano, rimediando una denuncia per resistenza. Poca roba per pensare a un movente.
Aveva un appuntamento? Ha incontrato l'assassino o gli assassini lungo la strada? Non è chiaro se sia stato ucciso in quel tratto collinare o altrove. Il suo cellulare è sparito perché forse conteneva elementi utili a rintracciare gli autori del delitto? Lo smartphone risulta spento da lunedì sera. I carabinieri hanno sequestrato alcune agende e un tablet. Tessere di una storia ancora da decifrare.
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