JIHADISTA ARRESTATO IN TRENTINO
(LaPresse) - È stato condannato a quasi quattro anni di reclusione per associazione con finalità di terrorismo anche internazionale, detenzione di sostanze che servono alla composizione o alla fabbricazione di materie esplodenti con finalità di terrorismo il 23enne di origini kosovare che, il 15 giugno 2022, era stato arrestato dai carabinieri di Ros, Gis e del comando provinciale di Trento che stava per compiere un attentato terroristico sul territorio italiano in nome dello stato islamico.
"Le attività investigative dei Ros hanno consentito di accertare che l'uomo, perito chimico, residente in un piccolo comune dell'Alto Garda, aveva intrapreso un percorso di profonda radicalizzazione, che lo aveva portato a giurare fedeltà all'Isis e a reperire, nel deep web, materiali informatici di matrice jihadista e, aderendo all'associazione terroristica, si era fatto carico anche di diffonderne il messaggio e reclutare potenziali combattenti, inneggiando più volte al martirio - informa una nota dell'Arma -.
I militari del Ros hanno accertato che il cittadino italiano di origini kossovare fosse concretamente pronto a passare all'azione: l'uomo, infatti, si era dapprima procacciato le informazioni per realizzare ordigni artigianali per poi rubare, registrato dalle microspie dei carabinieri, i composti chimici per poterli confezionare. All'atto dell'arresto, effettuato dai Gis, il giovane è stato trovato in possesso di significativi quantitativi di acetone ed acidi che, opportunamente sintetizzati, sarebbero serviti per la realizzazione di Tatp, un micidiale esplosivo rudimentale che, nell'ultimo decennio, è stato spesso utilizzato per compiere attentati terroristici anche sul suolo europeo".
Quanto fosse elevata la pericolosità dell'arrestato e quanto si fosse giunti vicini alla reale commissione di un attentato terroristico in Italia è stato confermato dal giudice in sentenza che scrive che "la situazione di pericolo determinata per la collettività è stata grave e quelle esposte intenzioni si sono materializzate in fatti concreti di estremo disvalore penale: solo il pronto intervento del Ros ha evitato conseguenze peggiori" e che "alla luce del quadro ricostruito dal Ros non può dunque, parlarsi di una partecipazione di minima gravità nè nelle forme nè nelle intenzioni".
In una intercettazione si legge: "maledetti cristiani io butterò una bomba in chiesa, che bello, vado io a fare una bomba ... finchè non morirò io sarò così".