Estratto dell'articolo di Giulia Mietta per il “Corriere della Sera”
«Nostra figlia è morta per colpa di uno Stato che non l’ha saputa difendere, non vogliamo che anche Alberto ci venga restituito cadavere». Antonella Zarri è una donna che soffre e combatte dall’1 maggio del 2022, quando la figlia Alice Scagni, mamma di un neonato, venne uccisa con 22 coltellate, sotto casa, dal fratello Alberto, che a settembre è stato condannato a 24 anni e 6 mesi di carcere. Alberto è in coma farmacologico all’ospedale Borea di Sanremo dopo essere stato picchiato — «torturato», hanno scritto i sindacati di polizia penitenziaria — in carcere da altri due detenuti. I fatti sono avvenuti nella notte tra mercoledì e giovedì.
[…] Secondo quanto riportato dal Sappe e dal Uilpa, sigle sindacali della polizia penitenziaria, i due detenuti di nazionalità marocchina lo hanno tenuto in ostaggio per ore. «Torturandolo, fino quasi a ucciderlo». […]«gli artefici del sequestro di persona e delle lesioni gravi, erano alterati dall’abuso di farmaci e alcolici preparati artigianalmente macerando la frutta» e parlano di «brutale omicidio sventato» solo grazie agli agenti.
Tutto, però, è avvenuto nel reparto dove sono ospitati i detenuti cosiddetti protetti. «Protetto? Oggi, l’omicida di mia figlia, è stato ancora una volta pestato in carcere — continua Antonella Zarri — magari, in modo irrazionale ed emotivo, potrei anche provare soddisfazione per quanto gli è stato inflitto. Peccato che, però, sia anche lui mio figlio». Le condizioni del 43enne genovese sono molto gravi: è stato operato in chirurgia maxillo-facciale per i traumi al volto. Ha anche riportato la frattura di alcune costole. […]
Quando a ottobre, a Marassi, Scagni era stato picchiato dal compagno di cella, un rumeno, era emerso che l’aggressore aveva agito dopo aver letto su un giornale il motivo per cui il genovese era in carcere, ossia un femminicidio. I fatti di questa notte sembrerebbero più legati a un raptus dovuto all’abuso di sostanze e alcool, ma non è escluso che i due marocchini sapessero il motivo di detenzione di Alberto Scagni. […]
graziano scagni e. antonella zarri genitori di alice e alberto scagni
La madre di Alberto Scagni, che in passato, anche attraverso il suo avvocato Fabio Anselmo, ha accusato la polizia di negligenza per non avere fatto il possibile per evitare la morte della figlia, e la Asl per non avere curato in tempo suo figlio, anche oggi attacca lo Stato. E lo fa a poche ore dalla giornata contro la violenza sulle donne: «Molte istituzioni trovano modo di intervenire per rassicurare l’opinione pubblica sulla determinazione dello Stato a perseguire i femminicidi, il ministro Salvini in testa — dice la donna — per i politici qualunque cosa accada è colpa degli altri, persino delle famiglie stesse, delle vittime, e noi siamo colpevoli due volte, per la morte di Alice e per quella che prima o poi accadrà, di suo fratello Alberto, non hanno la minima idea di quel che può provare questa madre di due figli persi, ma se è giusto così per toghe e bavaglini, cosi sia».
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