Beatrice Tominic per www.fanpage.it
Era finita a processo dopo aver insultato ininterrottamente per dieci minuti un agente della Polizia Locale che l'aveva appena multata per averla colta mentre guidava contromano su una strada di fronte all'Ara Pacis, accusata di oltraggio, minacce e violenza a pubblico ufficiale. La sentenza, dopo anni di udienze, è arrivata un paio di giorni fa: la donna, che lavora come funzionaria per una banca romana e che non ha mai ammesso quanto accaduto, è stata assolta con formula piena.
La vicenda ha origine nel 2015, ben 7 anni fa, come è descritto con la necessaria dovizia di particolari nel verbale stilato proprio dall'agente della Polizia Locale interessato insieme ad un'ispettrice del I gruppo Trevi. Nella mattina del 3 marzo, secondo il verbale redatto dai due agenti alle ore 11,05, si trovavano al varco di accesso della Zona Traffico Limitato (ZTL) di piazza Augusto Imperatore, di fronte al museo dell'Ara Pacis, nella via parallela di un tratto del Lungotevere in Augusta. Proprio dalla strada del Lungotevere, in quel momento, è arrivata una Mercedes che si è immessa nella ZTL, entrando nella via in senso opposto a quello di marcia.
LE OFFESE E L'AGGRESSIONE
Subito dopo aver compiuto l'effrazione, prima ancora che i due agenti si avvicinassero per multarla, la donna li ha raggiunti e ha iniziato ad insultarli. "Siete fannulloni e arroganti, rubate i soldi dello stipendio che vi pago io – ha iniziato ad urlare per la strada la donna – Datemi i vostri nomi che vi denuncio."
Poi, oltre alle offese, ha iniziato a deriderli: "Quanto ci mettete per fare un verbale! Serve la Treccani? Siete ignoranti, dovreste comprare un libro." Una volta terminata la prima serie di offese, la donna comincia di nuovo con la seconda, ripetendo le offese ininterrottamente senza permettere ai due agenti di esprimersi, fino alle 11.15. In quell'arco di tempo, mentre la donna continuava a parlare, i due vigili hanno redatto una multa di 112 euro per essere entrata nel varco attivo della ZTL, mai contestata e subito pagata dall'imputata.