Lettera di Paolo Conti a Dagospia
GIULIA ALESSIA PISANU RICCIONE
Pier Paolo Pisanu, il padre di Giulia e Alessia, ha sentito al telefono le sue figlie sabato sera, come racconta Agostino Gramigna nella sua puntualissima e rispettosa cronaca oggi sul Corriere della Sera: “Tutto bene?” Quante volte noi padri di figlie adolescenti ci siamo auto-rassicurati con una rapida chiamata prima di un sabato sera, di un fine settimana fuori casa, insomma prima del loro approdo in un mondo notturno di cui non sappiamo assolutamente niente ? Cento, mille volte.
Una formula stupida e superficiale, lo sappiamo tutti nel momento in cui la usiamo. Ma è così. È la loro vita: non possiamo e soprattutto non dobbiamo controllarla né pilotarla, in particolare i padri con le figlie. Del legame materno certo non parlo perché metto doverosamente da parte ogni presunzione di poterlo interpretare. Noi padri abbiamo l’unico strumento possibile: assicurare ascolto, amore incondizionato, priorità assoluta per le loro esigenze nei nostri impegni e nelle nostre vite, sinceri consigli quando vengono richiesti, sorrisi per sdrammatizzare e rassicurare. Ma non basta, e sappiamo anche questo. Perché non basta mai. Sono le ragioni per cui penso che la disperazione intollerabile di quell’uomo, la fine della sua vita così come l’ha vissuta fino a oggi, mi riguardi profondamente. E che riguardi tanti altri padri.
GIULIA PISANU paolo conti foto di bacco ALESSIA PISANU IL FRECCIAROSSA CHE HA TRAVOLTO ALESSIA E GIULIA PISANU A RICCIONE