RE CARLO, UN SOVRANO PIENO DI MESTIZIA – DOVEVA ESSERE LA GIORNATA DELLA CONSACRAZIONE CON IL SUO PRIMO DISCORSO DA RE E, INVECE, SI È RITROVATO A DOVER LEGGERE IN PARLAMENTO LA PAPPARDELLA RIFILATAGLI DA RISHI SUNAK – UN COLPO BASSO PER IL RE AMBIENTALISTA CHE SI È RITROVATO A DOVER PARLARE DI TRIVELLAZIONI NEL MARE SCOZZESE. GRAMELLINI: “UNA DELLE PEGGIORI TORTURE INTELLETTUALI CHE SI POSSANO INFLIGGERE A UN ESSERE UMANO È COSTRINGERLO A..."

-

Condividi questo articolo


 

1. CARLO, IL RE DEI BULLIZZATI

Estratto dell’articolo di Massimo Gramellini per il "Corriere della Sera"

 

re carlo e la regina camilla 2 re carlo e la regina camilla 2

Una delle peggiori torture intellettuali che si possano infliggere a un essere umano è costringerlo a leggere in pubblico un testo scritto da altri e in cui non crede. Guardando Re Carlo scandire il suo primo Discorso della Corona dettatogli dal premier Sunak, con quel passaggio sulle trivellazioni del Mare del Nord che al sovrano ambientalista avrà fatto venire il voltastomaco, pensavo che nemmeno l’opulenza dei vestiti e del conto in banca giustificassero l’esperimento di bullismo in atto contro di lui.

 

re carlo e la regina camilla 1 re carlo e la regina camilla 1

Nessuno sa essere perfido come gli inglesi e nessun inglese è mai stato più perfido di colui che inventò il bagno di umiltà (o di umiliazione?) a cui si deve sottoporre una volta all’anno il monarca, prestando la voce e la faccia al programma politico del primo ministro in carica. […]  il destino non lo ha aiutato, dandogli in sorte un primo ministro che almeno sull’ambiente la pensa all’opposto da lui. Ma il suo imbarazzo di capo dello Stato sotto tutela, espresso da un tic intermittente alla spalla, resta la migliore pubblicità possibile contro il premierato forte.

il primo discorso di re carlo il primo discorso di re carlo

 

2. LA FATICA DI RE CARLO

Estratto dell’articolo di Caterina Soffici per "La Stampa"

Il re è muto. Povero Carlo, costretto ad abbracciare le trivelle nel mare scozzese quando il sogno di una vita era abbracciare gli alberi. Ieri il re ambientalista, coltivatore biologico, decespugliatore in prima persona di rose inglesi ha dovuto mettersi la corona imbrilloccata, l'ermellino e la fanfara tutta (carrozza dorata e consorte ingioiellata al seguito comprese) per pronunciare il tradizionale "King's Speech" che apre i lavori annuali del Parlamento di Westminster. Era la sua prima volta e non poteva andargli peggio. Il discorso del re, infatti, altro non è che il discorso del primo ministro letto dal re.

 

re carlo e la regina camilla 3 re carlo e la regina camilla 3

Nel 2022 l'aveva letto per conto della madre malata, accanto a un trono vuoto. Quest'anno è capitato che l'annaspante partito conservatore, nelle mani del premier Rishi Sunak dopo gli spericolati giri di valzer di Liz Truss e Boris Johnson, si sia spostato decisamente a destra. Quindi il pianeta può attendere, troppo impopolare tassare le emissioni e le macchine inquinanti. I conservatori avevano già detto che loro amano le auto, e soprattutto i voti dei guidatori. Ma soprattutto il governo ha bisogno di soldi. Addio all'ambientalismo, ai buoni propositi delle piste ciclabili per cui a Londra le bici del comune si chiamano ancora Boris Bikes.

il primo discorso di re carlo copia il primo discorso di re carlo copia

 

Bye Bye Boris, addio biciclette, avanti con le trivelle. Per rendersi ancora più autonomi dal gas di Putin, per contenere le bollette (altra balla elettorale) e per prendere le distanze dall'ambientalismo laburista, Sunak ha confermato i piani per concedere ogni anno nuove licenze per l'estrazione di petrolio e gas nel Mare del Nord. Una mossa che mina gli sforzi (o forse li vanifica del tutto) per raggiungere l'obiettivo prefissato di impatto zero, che ha fatto imbestialire gli ambientalisti e sbiancare il povero Carlo, costretto a dire il contrario di quello che pensa e che ha sempre pensato.

il primo discorso di re carlo 1 il primo discorso di re carlo 1

 

È la democrazia, direte voi. Il governo conservatore è stato eletto (anche se i sondaggi dicono che nelle elezioni del prossimo maggio verrà spianato dai laburisti di Keir Starmer), il re è un fantoccio muto, che costituzionalmente (anche se il Regno Unito non ha una Costituzione scritta) non ha diritto di parole e non può esprimere il suo pensiero.

Essere il ventriloquo di un governo che dice e fa l'opposto di ciò per cui hai scritto e studiato e sperato per tutta la vita è un tragico destino.

 

re carlo e la regina camilla 2 re carlo e la regina camilla 2

Sei il re e sei l'unica persona del regno che non ha diritto di parola. Si ricordi al proposito che la compianta Elisabetta non ha mai espresso un'opinione personale. Solo in occasione del referendum per l'indipendenza della Scozia, un'ipotesi di secessione che le avrebbe spezzato il cuore, la sovrana si era trasferita nel castello di Balmoral (che si trova appunto in Scozia) e in visita ai sudditi aveva dato una carezza a un bambino, modello Papa Giovanni XXIII, sussurrando: «Dì ai tuoi genitori di fare la cosa giusta».

 

re carlo e la regina camilla 1 re carlo e la regina camilla 1

Aneddotica reale, ma efficace. Perché questi poveri regnanti inglesi hanno sempre avuto problemi con le prerogative reali, sempre strattonati tra i propri desideri, i doveri e i dettami del protocollo e le proprie fragilità. Basti pensare al più famoso dei discorsi del re. Quello del re balbuziente Giorgio VI (da cui The King's Speech, il film del 2010 con Colin Firth). Allora l'insicuro, infelice e timoroso B- B- Bertie fu costretto a prendere la guida della nazione nel momento cruciale della Seconda Guerra mondiale.

re carlo e la regina camilla 3 re carlo e la regina camilla 3

 

Lì il re balbuziente riusciva a ritrovare le parole per parlare alla nazione all'indomani della dichiarazione di guerra alla Germania il 3 settembre del 1939, per esortare il popolo all'unità e ai sacrifici in nome della inevitabile lotta di civiltà contro la barbarie nazista. «La nazione crede che quando parlo, io parlo per lei. Ma io non so parlare», si dispera il povero Giorgio VI/Colin Firth. Poi ce la fa. E Churchill esulta: «La guerra con la Germania si farà e ci occorrerà un Re dietro il quale schierarci». Ma quello era un vero discorso del re, seppure di un re balbuziente.

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - MILANO BANCARIA IN ALLARME ROSSO PER L’ACQUISIZIONE DAL MEF DEL 15% DI MONTE DEI PASCHI, DA PARTE DI UNA CORDATA FORMATA DA CALTAGIRONE E MILLERI (DELFIN-DEL VECCHIO) IN COMUNITÀ DI AMOROSI INTENTI CON GIUSEPPE CASTAGNA, PATRON DI BPM - CON LA FUTURA FUSIONE BPM-MPS NASCERÀ IL TERZO POLO FINANZIARIO, A FIANCO DI INTESA E UNICREDIT - NON SOLO: IN UNO SCENARIO FUTURIBILE, POTREBBE ACCADERE CHE CALTA E MILLERI, UNA VOLTA CEDUTE A BPM LE LORO AZIONI (27,57%) DI MEDIOBANCA, RIESCANO A CONVINCERE CASTAGNA A PORTARE BPM-MPS ALLA CONQUISTA DI MEDIOBANCA…

FLASH – COME HANNO PRESO AL PENTAGONO LA NOMINA DI QUELLO SVALVOLATO DI PETE HEGSETH COME SEGRETARIO DELLA DIFESA? MALISSIMO! PRIMA DI TUTTO PER UNA QUESTIONE GERARCHICA: COME FA UN EX CAPITANO A COMANDARE SUI GENERALONI? CERTO, NON SAREBBE IL PRIMO: IN PASSATO ALTRI CAPOCCIONI NELLO STESSO RUOLO NON AVEVANO ALTI GRADI MILITARI (ANCHE RUMSFELD ERA "SOLO" UN CAPITANO MENTRE LLOYD AUSTIN, L’ATTUALE SEGRETARIO, È UN GENERALE A QUATTRO STELLE) - SU HEGSETH PESANO SOPRATTUTTO L’INCOMPETENZA E LA "PROMESSA" DI PURGARE I VERTICI MILITARI NON FEDELI A TRUMP...

DAGOREPORT - MELONI MUSK-ERATA - LA POLITICA DELLA PARACULAGGINE: DOPO L'INTERVENTO DI MATTARELLA, PUR DI NON DARE TORTO Ai GRAVISSIMI ATTACCHI DI ELON MUSK ALLA MAGISTRATURA ITALIANA, GIORGIA MELONI FA IL 'CAMALEONTE IN BARILE': "ASCOLTIAMO SEMPRE CON GRANDE RISPETTO LE PAROLE DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA” - ATTENZIONE! OVVIAMENTE LA STATISTA DELLA GARBATELLA NON HA IL CORAGGIO DI SOTTOSCRIVERE IN UN COMUNICATO STAMPA UFFICIALE DEL GOVERNO TALE IRRIDENTE DICHIARAZIONE NEI CONFRONTI DEL CAPO DELLO STATO. FA CIO' CHE SA FARE MEGLIO: LA DUCETTA FURBETTA. E SULLE AGENZIE STAMPA COME UN GHIGNO BEFFARDO SI LEGGE: “SI APPRENDE DA FONTI DI PALAZZO CHIGI”. MANCO FOSSE UN'INDISCREZIONE TRAPELATA CHISSA' COME - L'ULTIMO RETWEET DI MUSK: "HA RAGIONE GIORGIA MELONI"

DAGOREPORT - I DESTRONZI DE’ NOANTRI, CHE HANNO BRINDATO AL TRIONFO DI TRUMP, SI ACCORGERANNO PRESTO DI AVER FESTEGGIATO UNA VITTORIA DI PIRRO – LA POLITICA ESTERA SARÀ LA DISCRIMINANTE DI QUEL POPULISMO TRUMPIANO (“IO SONO UN POVERO CHE HA FATTO I SOLDI”; CIOÈ: ANCHE TU PUOI FARCELA..) CHE HA SEDOTTO MINORANZE ETNICHE E CLASSE LAVORATRICE: "L’UNIONE EUROPEA SEMBRA COSÌ CARINA, MA CI STA DERUBANDO NEGLI SCAMBI COMMERCIALI E NOI LA DIFENDIAMO CON LA NATO: L'UE DOVREBBE PAGARE QUANTO NOI PER L'UCRAINA" - IL CAMALEONTISMO DELLA PREMIER MELONI, SEMPRE COSÌ PRO-BIDEN E FILO-ZELENSKY, DAVANTI ALLE MOSSE ISOLAZIONISTICHE DEL TRUMPONE (DAZI SULL'EXPORT ITALIANO), CON UN ALLEATO DI GOVERNO TRUMPISSIMO COME SALVINI, VERRÀ MESSO A DURA PROVA: LA DUCETTA ALLE VONGOLE STARÀ CON L’EUROPA DI URSULA O CON L’AMERICA DI "THE DONALD"?