Enrico Franceschini per “la Repubblica”
La caccia ai tesori delle navi perdute è vecchia come la marineria. Ma un altro tipo di pirateria sommersa minaccia alcuni dei più famosi vascelli affondati nella Seconda guerra mondiale: la rottamazione sistematica di quello che è rimasto, portando via tutto, come farebbe un avvoltoio con la carcassa di un animale. In inglese si chiama "wrecking", dalla parola "wreck", che vuol dire naufragio ma pure relitto o rottame.
cacciatorpediniere prince of wales 1
Sciacalli o spazzini del mare, come vengono definiti questi corsari dell' acciaio, stanno cercando di fare a pezzi l' incrociatore Repulse e il cacciatorpediniere Prince of Wales, colpiti dall' aviazione giapponese lungo le coste della Malesia nel dicembre 1941, pochi giorni dopo l' attacco nipponico contro la base americana di Pearl Harbour.
incrociatore britannico exeter 3
«È come la dissacrazione di una tomba perché in quelle navi giacciono i resti e le anime dei nostri soldati», afferma il deputato Luke Pollard in un' interrogazione rivolta al ministero della Difesa, esortandolo a intraprendere iniziative diplomatiche, e se necessario un' azione di recupero, per mettere fine a questa pratica.
cacciatorpediniere prince of wales 3
Il governo di Londra ammette che entrambi i bastimenti hanno già sofferto danni considerevoli. Essendo affondati in acque basse, in prossimità della riva, i due relitti hanno cominciato a essere smontati pezzi per pezzo dalla popolazione locale e da specialisti di queste imprese, che poi rivendono il metallo e altri materiali sui mercati dell' Estremo Oriente.
Un commercio che può risultare lucrativo in qualche caso o perlomeno assicurare la sussistenza alla povera gente del posto.
La demolizione di navi naufragate o affondate in operazioni belliche, infatti, fiorisce per lo più presso le comunità costiere di regioni economicamente non avanzate. Fino al 19esimo secolo era estremamente sviluppata, anche perché i velieri di un tempo potevano talvolta custodire veri e propri tesori in lingotti, gioielli e valori. Una leggenda mai del tutto provata sosteneva che le imbarcazioni venivano appositamente attirate su scogli o bassifondi, per poi depredarle.
incrociatore britannico exeter 1
Oggi è perlopiù la materia di cui sono fatte le navi militari dell' ultimo conflitto mondiale ad attirare i pirati di carcasse.
Un recente esempio è quello dell' incrociatore britannico Exeter, affondato nel 1942 in prossimità dell' isola di Java, con la perdita di 54 uomini e la cattura di altri 654 da parte del Giappone, completamente spogliato di quanto era a bordo e dell' intero scafo.
cacciatorpediniere prince of wales
Il deputato Pollard chiede che il suo governo si attivi per recuperare almeno le ancore della Repulse e della Prince of Wales, considerate i simboli delle navi. Replica il sottosegretario alla Difesa James Heappey: «Abbiamo sollevato la questione con i nostri interlocutori in Malesia e in Indonesia. Lo sciacallaggio dei relitti militari è illegale ».
Per ragioni di spesa, il recupero delle ancore non sarà possibile. Ma sono state rimpatriate le campane di entrambe le navi e ora sono esposte al museo della Royal Navy a Portsmouth.
incrociatore repulse 3 incrociatore repulse 1 incrociatore britannico exeter