Dagotraduzione dal Daily Mail
Da giorni l’esercito inglese è alla ricerca di un aereo stealth F-35B Lightning precipato nel mar Meditarreneo. Il timore che il jet possa finire nelle mani della Russia, svelando tecnologie fino ad oggi tenute segrete. Alle ricerche si è unita anche l’Italia, diventata la terza nazione ad atterrare sulla portaerei britannica per setacciare i mari. Uno dei nostri jet F35 è sceso verticalmente sulla HMS Queen Elizabeth per dare supporto.
Si ritiene che il Regno Unito disponga delle attrezzature e della manodopera per recuperare l'aereo, che vale 120 milioni di sterline, ma gli alleati della NATO erano più vicini. I militari della Royal Navy stanno già lavorando con gli americani per recuperare l'F-35B Lightning II a più di un miglio sotto la superficie.
L'operazione, avvolta nel segreto, coinvolge sommozzatori, sottomarini in miniatura e borse gonfiabili che possono essere utilizzate per sollevare l'aereo sulla superficie del Mediterraneo.
Gli Stati Uniti sono ansiosi che la tecnologia top secret del jet non venga scoperta dalla Russia o dai suoi alleati che vorrebbero studiare da vicino la tecnologia stealth per trovare un modo per sconfiggere il jet.
Quando il jet è precipitato in mare, il pilota della RAF è stato costretto a paracadutarsi fuori dal velivolo per salvarsi. Dopo essere stato espulso, il pilota è rimasto a penzolare sul bordo della HMS Queen Elizabeth perché le corde del suo paracadute sono rimaste impigliate sul bordo del ponte di volo.
Siccome il jet è finito in acque internazionali, l'incidente ha innescato una corsa per trovare l'aereo prima che potesse essere raggiunto da potenze straniere. È la prima volta che un F35-B si schianta in una zona del genere.
La tecnologia a bordo dell'aereo progettato dagli Stati Uniti, inclusi radar e sensori top secret, è estremamente sensibile e consente all'F-35 di volare "non visto" in territorio ostile a velocità supersoniche.
HMS Queen Elizabeth Jet da combattimento