ZELENSKY, 'LA GUERRA PIÙ VICINA ALLA FINE DI QUANTO SI PENSI'
Volodymyr e olena Zelensky - intervista abc
(ANSA) - La fine della guerra fra l'Ucraina e la Russia sia "più vicina alla fine" di quanto si pensi, a patto che si continui a rafforzare militarmente l'Ucraina: lo ha dichiarato il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, in un'intervista insieme alla moglie Olena all'emittente americana Abc dagli Stati Uniti, dove si trova per l'Assemblea dell'Onu.
Il cosiddetto Piano per la Vittoria, che il leader ucraino intende presentare nei prossimi giorni al presidente Usa, Joe Biden, a Kamala Harris e ad altri politici americani e agli alleati di Kiev, "sta rafforzando l'Ucraina", ha detto all'anchor Robin Roberts del programma "Good Morning America". "E' per questo che stiamo chiedendo ai nostri amici, ai nostri alleati di rafforzarci. E' molto importante".
Volodymyr e olena Zelensky - intervista abc
"Siamo più vicini alla fine della guerra. Dobbiamo solo essere forti, molto forti", ha detto, anche riferendosi alla richiesta di poter usare le armi a medio raggio contro obiettivi in territorio russo, sulla quale Usa, Regno Unito e altri alleati non hanno sciolto la riserva. Secondo Zelensky, Vladimir Putin "teme l'operazione nel Kursk", cioè l'invasione, ormai da tre punti e che dura da un mese e mezzo, in territorio russo da parte delle truppe ucraine. "Perché? Perché la gente si accorge che (Putin) non riesce a difendere tutto il suo territorio". In conclusione, secondo Zelensky, "solo da una posizione di forza l'Ucraina può spingere perché Putin metta fine alla guerra.
CREMLINO A ZELENSKY, 'GUERRA FINIRÀ QUANDO OBIETTIVI RAGGIUNTI'
VOLODYMYR ZELENSKY VLADIMIR PUTIN
(ANSA) - MOSCA, 24 SET - Il Cremlino ha dichiarato che la guerra in Ucraina terminerà "non appena gli obiettivi" delle truppe russe "saranno raggiunti". Lo riporta l'agenzia Interfax. "Sapete che qualsiasi guerra, in un modo o nell'altro, finisce con la pace. Ma per noi non c'è assolutamente alcuna alternativa al raggiungimento dei nostri obiettivi", ha detto il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, commentando le parole del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che in un'intervista alla tv americana Abc ha detto che la fine della guerra sarebbe "più vicina alla fine" di quanto si pensi, a patto che si continui a rafforzare militarmente l'Ucraina.
ZELENSKY CORTEGGIA L'ONU MISSILI E DIPLOMAZIA PER FERMARE LA RUSSIA VOLODYMYR ZELENSKY
Estratto dell’articolo di Alberto Simoni per “la Stampa”
VOLODYMYR ZELENSKY NELLA FABBRICA DI MUNIZIONI A SCRANTON IN PENNSYLVANIA
Inizia da Scranton, città natale del presidente Biden, il tour di Zelensky negli Stati Uniti che lo porterà, dopo bilaterali, riunioni all'Onu, interventi al Consiglio di Sicurezza, ad approdare, nel pomeriggio di giovedì, a Washington. Nella cittadina della Pennsylvania orientale il presidente ucraino domenica ha fatto un blitz a sorpresa per visitare una delle fabbriche statunitensi che produce munizioni di artiglieria da 155 millimetri, preziosissime nei 30 mesi di conflitto. Gli ucraini ne hanno ricevuti oltre tre milioni di pezzi. «È in posti come questo che si capisce come il mondo democratico può prevalere», ha commentato sui social.
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Giovedì, quando Zelensky sarà a Washington per presentare a Biden e poi a Kamala Harris il suo "Victory Plan", il piano della vittoria, chiederà ben altro rispetto a obici e munizioni. Affronterà la questione dei missili a lunga gittata (Atacms e Storm Shadows) da usare in territorio russo. Biden è titubante (più riluttante in realtà, «non ho ancora deciso», ha detto qualche giorno fa) e gli alleati occidentali sono divisi.
Olaf Scholz, cancelliere tedesco, ieri ha sbarrato in modo perentorio la strada ai piani di Zelensky: «Non toglierò le limitazioni», ha detto il leader di Berlino aggiungendo che ogni Paese ha il diritto di fare quel che ritiene. È una posizione fra l'altro che pubblicamente è ribadita dagli statunitensi.
VOLODYMYR ZELENSKY NELLA FABBRICA DI MUNIZIONI A SCRANTON IN PENNSYLVANIA
Scholz dovrebbe incontrare in un bilaterale all'Onu il presidente ucraino. Cosa che dovrebbe avvenire anche con Lula, il leader brasiliano, che oggi inaugurerà i discorsi all'UNGA79, l'Assemblea generale dell'Onu. Dopo Lula – il Brasile per tradizione apre la sessione – seguirà Biden. Giorgia Meloni parlerà oggi prima di fare rientro in Italia.
Il Victory Plan è stato architettato in estate. I pilastri sono noti – richiesta di adesione a Nato e Ue e garanzie sulla sicurezza e l'assistenza economica – ma non i dettagli e i contenuti più specifici tanto da far dire a una generalmente riluttante Mosca che «daremo un'occhiata» a quel che contiene.
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volodymyr zelensky con i primi f 16
Ieri la presidente del Consiglio – nella notte italiana ha ricevuto da Elon Musk il premio dell'Atlantic Council – è intervenuta al Summit for the Future dove ha sollecitato ad agire di «fronte alle sfide numerose e multiformi che la storia ci ha messo di fronte» e ha citato i «conflitti armati, a partire dall'inaccettabile guerra russa nei confronti di una nazione sovrana come l'Ucraina, che rendono sempre più precaria la sicurezza internazionale».
Il fulcro del suo intervento però è stato sul futuro delle Nazioni Unite. Meloni ha detto che l'Onu «non deve essere un club nel quale incontrarsi per scrivere inutili documenti zeppi di buoni propositi, ma il luogo nel quale si devono fare i conti con l'urgenza delle decisioni, il luogo nel quale le idee devono diventare azione, facendo sintesi tra le diverse sensibilità».
volodymyr zelensky olaf scholz
La riforma del Consiglio di Sicurezza – il monito di Meloni – non può «prescindere dai principi di uguaglianza, democraticità e rappresentatività», evitando di «creare nuove gerarchie» e «nazioni di serie A e di serie B»: una bocciatura della proposta Usa, che chiede due seggi permanenti per i paesi africani, insieme a un seggio a rotazione per le piccole nazioni insulari in via di sviluppo. […]
Volodymyr Zelensky - intervista abc
incontro tra giorgia meloni e volodymyr zelensky a cernobbio volodymyr zelensky olaf scholz conferenza per la ricostruzione ucraina 1 incontro tra giorgia meloni e volodymyr zelensky a cernobbio