C. Bal per “la Stampa”
Il contratto sottoscritto da Assodelivery e Ugl Riders lo scorso settembre è illegittimo e non può essere licenziato chi non lo accetta. Il giudice del Tribunale di Bologna, Filippo Palladino, assesta un duro colpo a un contratto collettivo controverso, perché firmato da Assodelivery (alla quale aderiscono Deliveroo, Glovo, SocialFood e Uber Eats, e da ieri anche FoodToGo) con la sola sigla sindacale Ugl, che «non aveva i requisiti di rappresentatività» per siglare un contratto collettivo.
Il Tribunale di Bologna ha ordinato alla piattaforma Deliveroo «di astenersi dall' applicare detto accordo ai propri riders», accogliendo il ricorso per condotta antisindacale presentato da Nidil, Filt e Filcams Cgil. Il Tribunale ha inoltre ritenuto discriminatorio e antisindacale il recesso dei rapporti di lavoro intimati da Deliveroo, in particolare per quanto riguarda il licenziamento di un lavoratore che fa parte di Riders Union Bologna, «ordinando a Deliveroo Italy il suo reintegro» e il pagamento delle spese processuali.
Fin dalla sua nascita, l' accordo non è piaciuto alla maggioranza dei rider perché continua a considerarli lavoratori autonomi, a pagarli a cottimo e a non garantire diritti come le ferie e la malattia: la categoria, molto variegata e poco sindacalizzata, aspira ai diritti dei dipendenti garantiti dalla piattaforma JustEat.
Gli altri sindacati esultano.
«È una decisione di fondamentale rilevanza, che ora riconosce anche la fondatezza della battaglia della Cgil nei confronti dell' accordo Ugl Rider, che ha privato i rider dei diritti retributivi a cui avevano diritto», commenta la segretaria confederale della Cgil, Tania Scacchetti. «Ora l' azienda è stata costretta a mettere fine al cottimo e ad applicare le condizioni economiche del contratto di riferimento del settore che da tempo la Cgil ha indicato nel Ccnl merci e logistica, che contiene un trattamento economico e normativo di gran lunga migliorativo».
La presidente della commissione Lavoro della Camera Romina Mura (Pd) dice che «Sapevamo che quell' accordo non stava in piedi e lo abbiamo denunciato subito, ripartiamo allora da qui per costruire norme condivise sulla rappresentanza».
L' unico accordo in Europa Ugl si difende definendo «singolare» la decisione del giudice del lavoro di Bologna. «Se il giudizio fosse stato approfondito - spiega Vincenzo Abbrescia, segretario nazionale Ugl Rider - il giudice avrebbe agevolmente rilevato che la Ugl è l' organizzazione sindacale più rappresentativa del settore Food Delivery in Italia. Sorprende, inoltre, che la Ugl Rider, seppure più volte menzionata nel provvedimento del giudice, non sia stata ascoltata e soprattutto non siano stati ascoltati quelli che la Ugl riconosce come "i veri rider" e non le comparse televisive, che adulterano la realtà e l' articolato mondo del Rider».
Abbrescia rivendica la bontà «dell' unico contratto collettivo esistente nel settore del food delivery che regola il lavoro di oltre 30 mila rider che grazie a questo accordo, il primo in Europa, hanno accesso a importanti tutele come il minimo orario, indennità integrative, incentivi, sistemi premiali, dotazioni di sicurezza, assicurazioni per gli infortuni, formazione e molte altre tutele e diritti nell' ambito del lavoro autonomo».
«Non concordiamo con le conclusioni del Tribunale che riguardano il contratto collettivo - dice Matteo Sarzana, general manager di Deliveroo Italy - e faremo ricorreremo in appello su questa decisione».