Estratto dell’articolo di Giusi Fasano per il “Corriere della Sera”
Professionista apprezzata. Madre amorevole. Donna indipendente. Spirito libero e mai che vedesse il bicchiere mezzo vuoto. Anna era così, energia e positività. «Un vulcano» per dirla con le parole di chi ha avuto il privilegio di fare un tratto di strada assieme a lei, nella vita. […]
«Ho ucciso mia moglie, il corpo è nel furgone qua davanti», ha confessato ai carabinieri l’uomo un tempo tanto amato. Non era rimasto più nulla di quell’amore, dei loro cinque anni di matrimonio. Niente. Più di due anni fa la separazione e da allora solo litigi, carte bollate, udienze in tribunale per contendersi l’affidamento dei piccoli, di 5 e 3 anni.
Anna Sviridenko aveva 41 anni ed era nata a Minsk, in Bielorussia. Una laurea in medicina generale più la specializzazione in Medicina nucleare. Una seconda laurea in Odontoiatria e adesso era specializzanda in radiodiagnostica con l’Università di Modena.
Aveva lavorato come specialista in Medicina nucleare a Innsbruck, la sua città di adozione, dove aveva preso la sua prima laurea, dove sono nati e hanno residenza e scuola i suoi figli. Da quando si era separata faceva miracoli per organizzare le sue settimane fra l’attività scientifica che aveva mantenuto con la sua clinica a Innsbruck, il Policlinico di Modena dove lavorava e San Felice sul Panaro, nel Modenese, dove ruotava la vita di suo marito. Mille chilometri ogni volta per prendere i bambini o per lasciarli a lui. […]
Sempre allegra, la stanchezza vinta dalla felicità di stare con i suoi piccoli che i giudici avevano deciso di affidare prevalentemente a lei e che lei aveva chiesto di avere in via esclusiva.
Lui, Andrea Paltrinieri, 48 anni, ex ingegnere ora disoccupato, ieri è stato interrogato dal gip per cinque ore. L’accusa è omicidio volontario pluriaggravato, rischia l’ergastolo. La sua minaccia più frequente per la donna che vedeva realizzarsi sempre più mentre lui rimaneva al palo con la professione e la vita, era un classico: i bambini resteranno con me, te li porterò via.
Ma il tribunale austriaco aveva deciso diversamente ed era ormai nei fatti che alla fine la vincesse lei sull’affidamento esclusivo. Una cosa che lui riteneva inaccettabile. L’ha strangolata.
Quel giorno lei era particolarmente contenta. Stava per partire per il mare con i suoi bambini. Un po’ di riposo, finalmente, e giornate spensierate di sole e di giochi con loro. Uno schiaffo in piu per lui che non riusciva più a vivere giorni sereni. Così ha scelto la violenza, l’azione senza ritorno. […]
Anna non era donna da sprecare un solo minuto del suo tempo con la rabbia o il rancore. C’erano i suoi piccoli con lei e questo era tutto ciò che le serviva e bastava. Adesso quelle due creature che non hanno più né una madre né un padre sono con i nonni paterni. […]