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Il governo britannico ha esortato le grandi catene di supermercati a fare scorte di cibo per non lasciare gli scaffali vuoti in caso di una Brexit senza accordo. Secondo l'indiscrezione arrivata dal Sunday Times, alcuni ministri britannici sarebbero preoccupati per un'interruzione delle forniture alimentari in arrivo dall'Unione europea e, per questo motivo, avrebbero chiesto di fare scorte di beni non deperibili.
RISCHIO “NO DEAL”
La Brexit “no deal”, senza un accordo tra Regno Unito e Unione europea, è ormai una possibilità abbastanza concreta. Il rischio è di ritrovarsi senza prodotti freschi sugli scaffali dei supermercati, o sicuramente con prodotti molto più costosi rispetto a prima, a causa della decadenza degli accordi commerciali tra Regno Unito e Ue.
SCORTE DI CIBO E MEDICINALI
Una carenza di cibo fresco che potrebbe andare avanti per circa tre mesi. Gli stessi ministri, inoltre, avrebbero detto ai fornitori di medicinali, dispositivi medici e vaccini di accumulare scorte per sei settimane in luoghi sicuri nel Regno Unito. Per il momento, non senza difficoltà, la trattativa tra le parti sta proseguendo, dopo che l'ennesima scadenza dei negoziati è stata posticipata. L'ultima data utile per trovare un accordo per la Brexit è il 31 dicembre: il premier britannico Boris Johnson e la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen hanno detto che faranno "il possibile" per portare a casa un'intesa.
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IL NODO DELLA PESCA
Tra i punti in discussione c'è anche quello dell'accesso alle acque britanniche da parte dei pescatori europei con l'Unione europea che ha chiarito come, in caso fosse impedito l'accesso ai propri pescherecci, la vendita di prodotti ittici britannici nell'Unione potrebbe subire restrizioni. Nel fine settimana il governo britannico ha affermato che alcune navi della Marina militare sono impegnate nel pattugliamento delle acque territoriali.
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