IL RITORNO DELLE TRIVELLE CONTRO IL CARO BOLLETTE: LA NUOVA MAPPA DEL GOVERNO PER RADDOPPIARE IL GAS ITALIANO – L’IPOTESI PIÙ REALISTICA PER RADDOPPIARE L’ESTRAZIONE DI METANO È QUELLA DI AUMENTARE LA PRODUZIONE DEI GIACIMENTI GIÀ ATTIVI. INTANTO IL MINISTERO DELLA TRANSIZIONE ECOLOGICA PUBBLICATO LA MAPPA SUI PRINCIPALI PUNTI DEL TERRITORIO NAZIONALE IN CUI SARÀ POSSIBILE AVVIARE ATTIVITÀ DI RICERCA E COLTIVAZIONE DI IDROCARBURI. QUALE SARA’ LA POSIZIONE DELLA REGIONE PUGLIA CHE DA ANNI HA…

-

Condividi questo articolo


Da open.online

 

IL RITORNO DELLE TRIVELLE CONTRO IL CARO BOLLETTE - LA NUOVA MAPPA DEL GOVERNO PER RADDOPPIARE IL GAS ITALIANO IL RITORNO DELLE TRIVELLE CONTRO IL CARO BOLLETTE - LA NUOVA MAPPA DEL GOVERNO PER RADDOPPIARE IL GAS ITALIANO

Dopo anni di polemiche e passi indietro, il governo italiano ora è finalmente in grado di tracciare su carta uno dei tesori più importanti del sottosuolo. La mappa pubblicata dal ministero della Transizione ecologica si chiama Pitesai e in più di 200 pagine individua i punti del territorio nazionale in cui sarà possibile avviare la ricerca e la coltivazione di idrocarburi.

 

Giacimenti di gas sono stati mappati nell’ambito del Piano per la transizione energetica sostenibile delle aree idonee, contenuto nel decreto firmato dal ministro Roberto Cingolani poche ore fa, sospendendo di fatto la moratoria del 2019. Un progetto nato sotto il governo Conte I e che allora partì con l’obiettivo di inserire solo vincoli alla ricerca di idrocarburi. Il passo ulteriore spiegato da Cingolani riguarda invece la messa a punto di regole generali molto più rigide, criteri per la difesa dell’ambiente e per la protezione di aree naturali dove non sarà possibile fare attività di ricerca. Nessun nuovo via libera alle trivelle insomma, con l’esclusione delle aree totalmente improduttive e la riduzione dei territori interessati proprio alle trivellazioni. Tra i vincoli principali anche il via libera a ricercare solo giacimenti di gas e non di petrolio, su terraferma e in mare.

trivelle trivelle

 

 

La strategia per la crisi energetica

Un piano che arriva da lontano ma che ad oggi deve fare i conti con lo scoppio di una crisi energetica mondiale. Da qui l’idea del governo di raddoppiare l’estrazione dai giacimenti nazionali passando da 3 a 6 miliardi di metri cubi all’anno. La possibilità invece di modificare il Piano appena approvato sembra essere esclusa dal ministero della Transizione ecologica.

 

trivelle adriatico trivelle adriatico

L’ipotesi più realistica attualmente presa in considerazione per raddoppiare l’estrazione di metano è quella di aumentare la produzione dei giacimenti già attivi. Nel bel mezzo di una grossa crisi il decreto potrebbe avere l’effetto di accelerare le trivellazioni e intensificare le estrazioni. A prendere in considerazione il difficile momento è lo stesso ministero che nel provvedimento sottolinea come nel 2020 la produzione di gas naturale sia calata dell’11,36% rispetto all’anno precedente mentre c’è stata un incremento della produzione di olio greggio del 26,13%.

 

 

Quali saranno le aree poste a trivellazione?

Secondo il piano Pitesai saranno innanzitutto prese in considerazione solo le richieste arrivate dopo il 2010. Quelle precedenti sono ritenute non più compatibili con le regole dell’impatto ambientale. Per quanto riguarda la terra ferma l’area coinvolta dal Piano sarà pari al 42,5% del territorio nazionale.

 

trivella trivella

Quindici in tutto le regioni d’Italia interessate: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Puglia, Sicilia, Toscana e Veneto. Potrebbero poi sbloccarsi una cinquantina di permessi di ricerca per quasi 12mila chilometri quadrati di territorio in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Lombardia, Molise e Puglia. Altri permessi di ricerca per 14mila chilometri quadrati potrebbero coinvolgere Piemonte, Sicilia, Veneto e Marche. Per l’area marina invece si parla di una percentuale dell’11,5% delle zone aperte, e cioè quelle dove è concessa la ricerca e la coltivazione di idrocarburi. Si tratterà delle zone del Canale di Sicilia, le coste dell’Adriatico fra le Marche e l’Abruzzo, le coste di fronte alla Puglia, il golfo di Taranto e le coste di Venezia.

 

roberto cingolani roberto cingolani

Le aree intoccabili

Tra le aree terrestri che non potranno più essere interessate da attività di ricerca e coltivazione c’è la Valle d’Aosta, il Trentino-Alto Adige, la Liguria, l’Umbria, una parte della Toscana e la Sardegna. Per il mare invece si parla del 5% dell’ intera superficie marina sottoposta a giurisdizione italiana.

 

Reazioni e polemiche

Il piano tiene conto «non solo della sostenibilità ambientale ma anche sociale ed economica», ha spiegato il ministro Cingolani, evidenziando le diverse tipologie di beneficio che il progetto Pitesai potrà portare al Paese. Ad accogliere di buon grado il provvedimento c’è Confindustria. «Dopo anni di incertezze c’è quantomeno un quadro chiaro in cui potersi muovere. Ora si può ragionare nel medio e lungo termine su nuove autorizzazioni», commenta Confindustria Romagna. Ma c’è chi non è d’accordo. «Quando l’ex ministro Costa parlava del Pitesai ne parlava in chiave di tutela dell’ambiente.

 

bolletta elettrica gas bolletta elettrica gas

Ora il ministro Cingolani ne mette in luce l’aspetto produttivo. L’approccio è molto diverso», spiega Giovanni Vianello, parlamentare del gruppo Alternativa. Per non parlare delle posizioni politiche nette prese da alcune Regioni. Sul fronte delle trivellazioni la Puglia per esempio ha ingaggiato da anni una contesa giuridica con lo Stato culminata davanti alla Corte di giustizia europea. Proprio la Corte Ue di recente aveva dato il via libera a più permessi di ricerca a uno stesso operatore, ma sempre tenendo conto dell’impatto cumulativo.

 

 

Condividi questo articolo

FOTOGALLERY


ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - NEI CORRIDOI DI VIALE MAZZINI VIENE DATA PER CERTA SIMONA AGNES ALLA PRESIDENZA RAI IN VIRTÙ DEL PRONTO SOCCORSO M5S, IN CAMBIO DEL TG3 - MA IL DO UT DES, DEFINITIVA LAPIDE PER EVENTUALI ALLEANZE COL PD, NON SARÀ IMMINENTE: PRIMA DELL’ASSEMBLEA COSTITUENTE DI FINE NOVEMBRE, C'E' IL VOTO DEL 17 PROSSIMO PER LA REGIONE UMBRIA - SE I GRILLINI PURI E DURI NOSTALGICI DI BEPPE-MAO, DISERTASSERO LE URNE, COME È SUCCESSO IN LIGURIA, RIUSCIREBBE CONTE A SOPRAVVIVERE ALL'ENNESINO BRUCIANTE TRACOLLO ELETTORALE A POCHI GIORNI DALLA COSTITUENTE? AH, SAPERLO...

DAGOREPORT – FIATO AI TROMBONI! IL 6 E IL 7 NOVEMBRE ANDRÀ IN SCENA A ROMA UN GROTTESCO SPETTACOLO DI ITALICA IPOCRISIA: GLI STATI GENERALI DELLA RAI, DUE GIORNI PER DISCUTERE ‘’COME TENERE LA POLITICA FUORI DALLA RAI’’ (SEMBRA CROZZA MA È COSÌ…) - A CHE SERVE TALE GIGANTESCA PRESA PER IL CULO CHE VEDRÀ OSPITI LA RUSSA, GIULI, VESPA, FLORIS, GRASSO, TRAVAGLIO, SECHI, SCHLEIN, SALVINI, URSO, TAJANI, ETC., VOLUTA DALLA CURVACEA PRESIDENTE DELLA VIGILANZA RAI, LA 5STELLE BARBARA FLORIDIA? - NON È UN MISTERO L’OBIETTIVO DI CONTE DI ACCAPARRARSI IL TG3 IN CAMBIO DEL VOTO A FAVORE DEL CARTONATO DI GIANNA LETTA, SIMONA AGNES, IN TREPIDA ATTESA DELLA PRESIDENZA RAI - MA CONTE SI RITROVA I NEURONI DIVISI TRA GOFFREDO BETTINI E MARCO TRAVAGLIO, MENTRE BEPPE GRILLO LO ASPETTA AL VARCO DELLA COSTITUENTE (MUOIA M5S CON TUTTI I FILISTEI) - LA PRECISAZIONE DELLA FLORIDIA...

DAGOREPORT – PERCHÉ ENRICO PAZZALI, NONOSTANTE UN RAPPORTO DI “AMICIZIA DI VECCHIA DATA” CON IGNAZIO LA RUSSA, HA CERCATO NOTIZIE "SULLA SITUAZIONE IMMOBILIARE E LE PARTECIPAZIONI SOCIETARIE" DEL PRESIDENTE DEL SENATO E I SUOI FIGLI? A FAR RIZZARE PELI E CAPELLI, È LA DATA DELL'ILLECITA OPERAZIONE: 19 MAGGIO 2023. VALE A DIRE: IL GIORNO DOPO LA NOTTE IN CUI IL FIGLIO DI ‘GNAZIO, LEONARDO APACHE, AVREBBE STUPRATO (SECONDO L’ACCUSA DELLA PRESUNTA VITTIMA) UNA RAGAZZA. MA IL 19 MAGGIO 2023 NESSUNO SAPEVA QUELLO CHE ERA AVVENUTO: SOLO 40 GIORNI DOPO LA RAGAZZA PRESENTA UNA QUERELA. IL 3 LUGLIO LA PROCURA DI MILANO APRE UN FASCICOLO. IL 7 LUGLIO IL "CORRIERE" PUBBLICA LA NOTIZIA - QUALCUNO VOCIFERA CHE DI MEZZO POTREBBE ESSERCI L’ASPRA BATTAGLIA TRA LEGA E FDI, TRA SALVINI-FONTANA E LA RUSSA-SANTACHE' PER LA CONQUISTA DELLA SANITA' LOMBARDA. ALTRI SONO PER LA TESI DELL'ESTORSIONE: MA PER 'GNAZIO ''NON SI TRATTA DI COINCIDENZE" - CHE C’ENTRA UN PREFETTO A CAPO DELLA CYBERSECURITY NAZIONALE? CHIEDETELO A MANTOVANO...

DAGOREPORT - VIVA IL POPOLO, A MORTE I CONTI! IL GOVERNO DUCIONI, NEL SUO CONTINUO TENTATIVO DI STRAVOLGERE L’ASSETTO COSTITUZIONALE, HA PUNTATO ORA LA CORTE DEI CONTI, OVVERO I MAGISTRATI CHE HANNO COME COMPITO PRIMARIO IL CONTROLLO DEI CONTI DEL PAESE – C’È GRANDISSIMA PREOCCUPAZIONE TRA I MAGISTRATI DELLA CORTE PER LA RIFORMA CHE PASSA CON IL NOME DI DDL FOTI, CHE SVUOTA LE FUNZIONI DELLA CORTE - LA DUCETTA NON SI FERMA. E INIZIA UN ALTRO ATTACCO ALLA MAGISTRATURA. CHE COSA FARÀ IL PRESIDENTE MATTARELLA?

DAGOREPORT - LA SCONFITTA IN LIGURIA CONTE PUÒ TATUARSELA SULLA COSCIENZA. UN GIOCO AL MASSACRO, QUELLO DEL M5S, CHE SI TRASFORMA IN FARSA, VISTO CHE ITALIA VIVA, ESCLUSA CON IGNOMINIA DALL’ALLEANZA ELETTORALE IN LIGURIA, SARÀ PRESENTE A SUPPORTO DEL CAMPOLARGO SIA IN UMBRIA CHE IN EMILIA ROMAGNA – LA FORZA CHE MANCHERA’ SEMPRE ALLA SINISTRA SI CHIAMA “FATTORE BERLUSCONI”. OVVERO: PUR NELLA TOTALE DIVERSITÀ DI IDEE, NEL MOMENTO DECISIVO FORZA ITALIA, LEGA E FRATELLI D’ITALIA SI UNISCONO PER INCASSARE LA CUCCAGNA DEL POTERE - LA SOLITA PARACULAGGINE CON CUI GIORGIA MELONI HA PROVATO A GIUSTIFICARE LA PERDITA DI QUASI 100MILA VOTI RISPETTO ALLE EUROPEE - LA LEZIONE PIÙ EVIDENTE DEL VOTO LIGURE È CHE IL PD, CHE ELLY VUOLE FAR TORNARE UN PARTITO DI SINISTRA, SENZA UN SOLIDO ALLEATO DI CENTRO VA A SBATTERE - SE IL GOVERNO DUCIONI PORTA A CASA IL 3 A 0...