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Estratto dell'articolo di Benedetta De Falco per www.repubblica.it
"Sciopero" delle orecchiette a Bari. Le venditrici sono in rivolta contro i controlli del Comune e quella che definiscono una “campagna denigratoria” nei loro confronti e hanno deciso di lasciare vuote le tavolate su cui ogni mattina dispongono i prodotti artigianali: "Non ci fanno lavorare". Scatenando con la loro rivolta le proteste dei turisti, in qualche caso arrivati a Bari vecchia appositamente per fare scorta di orecchiette.
PROTESTA DELLE ORECCHIETTE A BARI
Il tema è proprio la tipicità del prodotto: il Comune ha avviato i controlli per scongiurare il fenomeno della pasta industriale venduta al posto di quella fatta in casa. Mentre resta aperta la questione dei controlli fiscali: da pochi mesi Nunzia Caputo, 65enne "signora delle orecchiette" della città vecchia, si è dotata di un registratore di cassa. Il provvedimento del Comune è arrivato dopo la video denuncia in estate di un turista che denunciava la truffa e dopo il rinvenimento nei giorni scorsi di diversi cartoni di orecchiette industriali di un pastificio di Altamura nei bidoni della città vecchia.
PROTESTA DELLE ORECCHIETTE A BARI
Il colpo di grazia, poi, con l’inchiesta di Mi manda Rai tre nel “ristorante in casa” di strada Arco basso, nella città vecchia, ormai più conosciuto come “il vicolo delle orecchiette”: condizioni igieniche precarie in un locale improvvisato. Intorno alle 11,30 però la decisione, per alcune delle venditrici, di riprendere l'attività: "Non vogliamo scontentare i turisti. Ma la protesta continua". E sul caso è intervenuto anche il sindaco Vito Leccese: "L'unica strada è seguire le regole" -
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