Giuseppe Scarpa per www.repubblica.it
https://roma.repubblica.it/cronaca/2024/10/31/news/botulino_anziana_morta_zuppa_carciofi-423589502/
Ha comprato una zuppa di carciofi al banco frigo di un supermercato romano, l’ha mangiata e, poco dopo, ha iniziato a stare male. Infine, è morta. Un epilogo tragico per una pensionata, la cui vita è stata spezzata da un avvelenamento da botulino.
Gli investigatori e la procura di Roma seguono questa pista, e l’ipotesi è ora al vaglio del pubblico ministero Fabio Santoni, che ha aperto un fascicolo per il reato di omicidio colposo, delegando ai carabinieri del Nas l’inchiesta.
[...] Dopo aver consumato la zuppa, la signora ha cominciato a sentirsi poco bene. La sua condizione è rapidamente precipitata, nonostante i disperati tentativi dei medici dell’ospedale Sant’Eugenio di salvarla. Purtroppo, il suo stato di salute è peggiorato fino a condurla verso la più terribile delle conclusioni.
Colpita dalla perdita, la figlia ha ricevuto dai sanitari il consiglio di denunciare la morte della madre. Tuttavia, la denuncia non è stata immediata. Anche la figlia ha iniziato a mostrare segni di intossicazione fino al ricovero in terapia intensiva di una settimana per strapparla alla morte.
Ma perché anche la figlia stava male? I medici le hanno domandato se, il giorno precedente, avesse mangiato con il genitore. Hanno inoltre chiesto quale pietanza avesse servito la madre. La donna ha raccontato di aver assaggiato la zuppa di carciofi comprata al supermercato, quella stessa che la madre aveva consumato.
Un gesto innocuo, ma rischioso, visto quello che è accaduto. Dopo il pasto, la madre ha iniziato a stare male e purtroppo non ce l’ha fatta; la figlia ha rischiato la vita.
I carabinieri del Nas e la procura stanno procedendo con le indagini, ma la segnalazione è giunta con un certo ritardo, poiché il compagno della figlia ha denunciato sette giorni dopo la tragedia della suocera, preoccupato in quella fase più per la salute della compagna che di ottenere giustizia. Tutto ciò, ad ogni modo, ha complicato il lavoro degli investigatori.
L’Asl dopo la segnalazione si è messa al lavoro, acquisendo immediatamente le confezioni delle zuppe, ma il lotto incriminato era stato ritirato perché scaduto e sostituito con un altro, rappresentando un ostacolo significativo nella ricerca di risposte.
Le domande degli investigatori si moltiplicano. L’unica certezza è che la morte è stata causata dal botulino. La relazione con la zuppa di carciofi è l’ipotesi più plausibile, ma restano molte incognite. Era la zuppa contaminata sin dall’origine? Oppure, per esempio, la pensionata, nel tentativo di conservarla, ha contribuito allo sviluppo del batterio? [...]