Estratto dell'articolo di Conchita Sannino per “la Repubblica”
Più che esplosione da tutto esaurito, una malìa. Si può cominciare dallo stupore di un pur navigato top manager, come Maurizio Marinella, che a Napoli di invasioni e visitatori, d'ogni lignaggio, ne sa qualcosa. «Emozioni speciali, quest'anno. Sono tantissimi, entusiasti. Arrivano e ti comunicano benessere, si sentono accolti dalla strana alchimia di questa città folle. Qui ci perdi il sonno, ma questa terra ti ripaga», scuote la testa il dominus delle cravatte amate anche da King Carlo III, che già dall'alba è al lavoro in bottega, affacciata sul mare di piazza Vittoria.
O la si può mostrare con i numeri: l'anno si chiude con quasi 20 milioni di euro incassati con tassa di soggiorno, 1 milione di turisti solo nelle ultime due settimane. Mentre Federalberghi e Abbac, associazione che riunisce B&b e case vacanza, concordano sul sold out da record, e Confesercenti registra incassi da 250 milioni, dall'Immacolata a oggi. […]
L'attrazione per la città supera i picchi del pre-Covid. E a raccontarla serba una sola certezza: mancare il bersaglio, ché Napoli sfugge e la febbre non è esercizio di precisione. Specie quando non mancano carenze, cadute.
«Avremmo solo bisogno di più cura negli arredi, più trasporti e legalità. Ma qui trovi storia, arte, pazzia, empatia. Soprattutto, calore umano. In queste settimane ho parlato con tanti stranieri e italiani: ognuno ti racconta il "pezzo" che li ha conquistati », ti spiega ancora Marinella, il caffè offerto a tre amici inglesi. […]
murale del d10s maradona ai quartieri spagnoli
«La città è anche un brand culturale potente, trasversale, parla a tutti e ha sfondato nell'immaginario», è infatti la chiave di lettura di due produttori del calibro di Luciano Stella e Carolina Terzi (dal cartoon premio David Gatta Cenerentola al più recente Nostalgia di Martone, con Favino), che da qui hanno tratto ispirazione nel creare la docu-serie L'Arte della felicità, in onda proprio in queste sere su Rai3.
E mentre da settimane c'è la muraglia umana a San Gregorio Armeno, la strada dei maestri del presepe - che ora chiedono il vincolo di protezione sulle botteghe e si organizzano per una scuola d'artigianato - scala posizioni l'altra meta inarrestabile: l'ascesa al murale del D10s Maradona, ai Quartieri Spagnoli. Dove cresce la micro economia diego-endogena: musica sparata a palla, dediche commoventi, panini, limonate.
Un mix che emoziona i "fedeli" e diverte gli "eretici". Code più ordinate puntano invece ai tesori greco-romani del Mann, verso i dipinti delle Gallerie d'Italia a Toledo - dove Artemisia Gentileschi ha attirato qualcosa come 11mila visitatori in 9 giorni - o salgono a Capodimonte: che si prepara al grande exploit dell'esposizione-gemellaggio con il Louvre del prossimo giugno.
pierfrancesco favino e mario martone sul set di nostalgia
Artefice, il direttore del Museo e del Real Bosco della Reggia, Sylvain Bellenger, che analizza: «Il fascino più grande di Napoli non è il suo sole invernale, la bellezza del suo golfo, la ricchezza della sua storia e dei suoi monumenti, ma i napoletani stessi: il popolo più accogliente e caloroso d'Europa. La loro libertà, la loro ironia e la loro allegria che ha superato tutte le prove della storia».
PIERFRANCESCO FAVINO IN NOSTALGIA DI MARIO MARTONE
Ne sanno qualcosa, di sfide, i giovani professionisti - premiati a Bruxelles, visitati dall'allora premier Draghi - che da un quartiere difficile oggi gestiscono, su intuizione di padre Antonio Loffredo, le Catacombe di San Gennaro: in un Rione Sanità riqualificato, che proprio 48 ore fa hanno toccato il record dei 200mila ingressi. «Quello che affascina i visitatori? Scoprire, insieme alla bellezza degli affreschi, dei mosaici, degli ambulacri, anche la storia della nostra cooperativa», racconta Enzo Porzio
napoli lungomare caracciolo turisti a san gregorio armeno 1 murale toto quartieri spagnoli turisti a san gregorio armeno 4 murale del d10s maradona ai quartieri spagnoli 1