Lorenzo De Cicco per il Messaggero
Dalla Mole di Torino alla torre di Pisa, dal Bosco verticale di Milano ai templi di Agrigento. E ancora: Firenze, Venezia, Reggio Emilia. C’è un po’ di tutto, lungo lo Stivale. Ma Roma, incredibilmente, non c’è. Nel video ufficiale dell’Italia per l’Expo 2020, la mega-kermesse da 25 milioni di visitatori che partirà in autunno a Dubai, sembra non esserci traccia della Capitale.
Di più: dal Campidoglio denunciano di non avere ancora avuto contatti dal commissario del governo per dare a Roma una collocazione doverosa nel “padiglione Italia”, i cui lavori sono già partiti mesi fa, a novembre. Un disappunto, quello dell’amministrazione di Roma, che è sfociato in una mozione trasversale, partita dai 5 Stelle, ma che ha trovato un inedito sostegno anche nelle fila dell’opposizione, da FdI alla Lega. L’obiettivo, si legge nel provvedimento che dovrebbe approdare domani in Assemblea capitolina, è dare «la giusta considerazione alla Capitale d’Italia, con la sua storia millenaria e il suo patrimonio artistico-culturale».
L’atto del Campidoglio chiama direttamente in causa il governo Conte e in particolare il Ministero degli Affari Esteri, guidato da un big grillino come Luigi Di Maio. Proprio Di Maio, dicono alla Farnesina, avrebbe già avviato accertamenti sul caso, chiedendo spiegazioni alle varie articolazioni del dicastero. Domanda: come è potuto succedere? In effetti, nelle ultime edizioni, Roma ha sempre avuto un ruolo importante, durante l’Expo.
Nel 2015, durante l’edizione meneghina, il padiglione Italia ha avuto uno stand del Lazio che proiettava in continuazione immagini sui Fori Imperiali e sui principali monumenti della città. Nel 2010, all’Expo di Shanghai, venne allestita un’intera mostra dedicata a Roma. Un evento nell’evento, per mettere in risalto «la specificità di una città unica nel mondo per la sua ricchezza artistica», spiegava all’epoca il governo.
Stavolta, invece, Roma non c’è nemmeno nel video di presentazione. Un clamoroso blackout comunicativo? «Finora nessuno ci ha contattato», dice Giuliano Pacetti, capogruppo del M5S in Campidoglio e primo firmatario della mozione insieme al presidente dell’Assemblea, Marcello De Vito. «Sappiamo che ci sarà uno stand del Lazio, ma Roma deve avere un ruolo adeguato, anche perché ricorre perfino l’anniversario dei 150 anni da Capitale». Anche l’opposizione batte sul tasto: «L’assenza nello spot dell’Expo 2020 è la metafora di come Roma non abbia la dovuta attenzione dal governo», attacca Andrea De Priamo, capofila dei meloniani.
Il Ministero degli Esteri, come detto, ha già avviato accertamenti, su input diretto di Di Maio. A occuparsi dell’Italia all’Expo 2020 è una struttura esterna, che ha sede alla Farnesina: c’è un commissario, nominato nel novembre 2017 dall’ex governo Gentiloni. Dallo staff di Di Maio spiegano che il filmato «di animazione» è stato prodotto da un’agenzia e prima che l’ex capo M5S approdasse agli Esteri (anche se è stato diffuso subito dopo, a ottobre). Non ci sarebbe stato alcun intento di lasciare indietro Roma, insomma. Una dimenticanza dei grafici? Certo è che, per rimediare, c’è ancora tempo, ma poco: l’Expo negli Emirati partirà il 20 ottobre.