L’INCREDIBILE STORIA DEL PILOTA DI AEREO ANTONIO SENA CHE, DOPO UN INCIDENTE, È RIUSCITO A SOPRAVVIVERE 36 GIORNI DA SOLO NELLA GIUNGLA AMAZZONICA, IN BRASILE - ASSEDIATO DALLE SCIMMIE, IMPARA A NUTRIRSI DI UOVA DI UCCELLI E FRUTTI STRANI, FINCHÉ NON VIENE SALVATO DA UN GRUPPO DI COLLEZIONISTI DI NOCI, GUIDATI DA UNA DONNA CHE HA PERSO IL MARITO PER COVID - NELLA FOTO CONSEGNATA AI MEDIA DI TUTTO IL MONDO, DUE DEI SOCCORRITORI NON RESISTONO E FANNO LE CORNA...

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Riceviamo e pubblichiamo:

antonio sena 2 antonio sena 2

Caro Roberto,

trovo irresistibile il fatto che nessuno si sia accorto che nella fotografia scattata nel cuore della foresta amazzonica, dopo il salvataggio dopo il salvataggio più famoso degli ultimi tempi, appaia il gesto più antico di tutte le fotografie: le corna!!!

 

Se guardi sulla destra c'è un tipo che mentre scattano una foto da consegnare a tutti i media del mondo, uno non resista a fare le corna al vicino

 

Sembra di stare a Napoli

Anonimo Osservatore Romano.....

 

Il Robinson Crusoe dell'Amazzonia. Il suo aereo si schianta nella giungla, sopravvive 36 giorni

il salvataggio di antonio sena il salvataggio di antonio sena

Da www.huffingtonpost.it

 

Sopravvive a un’incidente aereo e si ritrova nella giungla amazzonica. Antonio Sena era diretto a una miniera illegale nel profondo della riserva di Maicuru, in Brasile, quando l’unico motore del piccolo aereo a elica che pilotava si è spento. Ed è precipitato al suolo. Ma mentre il suo aereo raschiava alcuni alberi e si schiantava al suolo, il signor Sena si rese conto di essere sopravvissuto.

 

 

antonio sena dopo il salvataggio antonio sena dopo il salvataggio

Afferrò un coltellino tascabile, una torcia elettrica, un paio di accendini e un telefono poca batteria e si allontanò dall’aereo. Qualche istante dopo, prese fuoco. Poi Sena si sistema al meglio per aspettare il suo salvataggio. Quando capisce che, lì, dove era precipitato nelle viscere della foresta, nessuno mai sarebbe riuscito ad avvistarlo, ha iniziato a camminare. E lo ha fatto per 36 giorni attraverso la foresta pluviale dell’Amazzonia, habitat di giaguari, insetti velenosi, anaconde.

 

antonio sena abbraccia i familiari antonio sena abbraccia i familiari

A raccontare la storia di Antonio è il New York Times. “Camminavo solo la mattina, sfruttando la posizione del sole per andare a est verso il fiume”, racconta. SI ripara tra le palme, attraversa le paludi, dorme lontano dall’acqua per evitare i predatori. Viene assediato da branchi di scimmie che cercano di distruggergli i già precari rifugi. Impara a cibarsi di uova di uccelli e frutti di breu dopo aver visto quelle stesse scimmie mangiarli.

 

antonio sena. antonio sena.

Accende l’ultima volta il telefono per consentire la geolocalizzazione e si dirige guardando la mappa in direzione del fiume Paru, a circa 60 miglia di distanza. Era la zona più vicina che sapeva essere abitata. Sente il rumore di una motosega e si imbatte in alcuni collezionisti di noci brasiliane che non frequentavano quella parte della foresta da tre anni. E qui incontra la donna che lo salva.

 

A guidare il gruppo c’è Maria Jorge dos Santos Tavares, 67 anni, che ha perso il marito per Covid e, per far fronte ai problemi economici, ha iniziato a cercare noci nella zona più profonda della foresta. Proprio li dove si trova il pilota.

antonio sena antonio sena

 

"Abbiamo perso una vita e tu ne hai guadagnata una", gli dice la donna. Nei titoli di coda di questa storia incredibile scorrono le parole di Antonio Sena a commento della foto che ha postato sul suo profilo Instagram, una volta tornato a casa: "Finalmente ho ricevuto una delle foto che desideravo di più. Questa è Dona Maria Jorge e la sua incredibile famiglia, che mi hanno accolto con cuore aperto e tanto affetto. Presto ci rivedremo !! Ti voglio bene!!".

corna nella foto del salvataggio di antonio sena corna nella foto del salvataggio di antonio sena antonio sena antonio sena

 

antonio sena 12 antonio sena 12

 

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