Estratto dell’articolo di Ludovica Lopetti per "la Stampa"
Non è un film dell'orrore, ma una storia vera. Una storia che spaventa per la sua ferocia. Tribunale di Torino.
Alla sbarra ci sono una madre di 69 anni e il figlio di 39. Una famiglia borghese, una vita trascorsa alle porte di Torino: lui da impiegato alla Ferrero, lei pensionata. Lunedì hanno patteggiato rispettivamente un anno e un anno e mezzo di carcere per maltrattamenti in famiglia, lesioni personali e sequestro di persona: hanno vessato, prendendola a botte e ricoprendola di insulti, la donna che era nuora dell'una e compagna dell'altro.
«Atti di denigrazione e violenza fisica» che secondo il pm Antonella Barbera hanno causato alla vittima «condizioni di vessazione fisica e morale insopportabili». In qualche caso anche un bambino di 8 anni (figlio della coppia) avrebbe partecipato alle violenze, coinvolto dal padre e dalla nonna.
I fatti contestati sono cominciati nel 2022 […] in un'occasione la vittima sarebbe stata legata a una sedia e presa a morsi, insultata e percossa. Dopo un litigio la vittima aveva minacciato di telefonare alle forze dell'ordine; a quel punto il convivente ha chiamato in aiuto la propria madre. L'anziana ha costretto la nuora a inginocchiarsi e a «chiedere scusa», poi ha aiutato il figlio a bloccarla su una sedia per farne un fantoccio alla loro mercé. […] «Lei mi diceva: "Sei una cattiva madre, non hai mai pagato l'affitto per tutto questo tempo". "Sei buona solo a farti i colpi di sole e le unghie con i soldi di mio figlio".
[…]». Il compagno inoltre avrebbe istigato il figlio minorenne a stringere le mani al collo della madre, a tirarle i capelli e a darle «botte sulla testa», il tutto condito da ingiurie come «Non sei una madre, sei da buttare nel gabinetto» e «Sei un'orfanella, sei una zingara».
A quel punto marito e suocera sono passati a distruggere alcuni oggetti che la vittima usava sul lavoro. «Mi hanno strappato documenti, cataloghi, listini prezzi e ordini di acquisto. Poi hanno spezzato la chiave dell'auto per impedirmi di andare in ufficio».
La donna è riuscita a liberarsi e a chiedere aiuto solo dopo 4 ore, riportando ecchimosi e graffi. A processo, l'uomo ha anche provato ad attribuire al figlio di 8 anni i morsi per allontanare i sospetti dalla propria madre. Che poi invece ha ammesso tutto.
[…] Durante la seconda gravidanza, la donna sarebbe stata colpita più volte alla pancia, chiusa fuori casa e costretta a dormire in auto al freddo. Anche i suoi effetti personali sarebbero stati danneggiati o fatti sparire: le chiavi dell'auto spezzate, le scarpe bruciate e il giubbotto invernale buttato nel water. […] L'amore, stando al racconto della vittima, non è mai stato scalfito. «Io sono ancora innamorata di lui», ha confidato.
Nell'udienza preliminare la 39enne, assistita dall'avvocato Tiziana Porcu, è stata risarcita con 6 mila euro e ha revocato la costituzione di parte civile. Entrambi gli imputati (difesi da Fabrizio Francese) hanno beneficiato della sospensione condizionale e non andranno in carcere, ma dovranno seguire corsi antiviolenza. Dopo l'avvio delle indagini l'imputato è finito agli arresti domiciliari: ora è libero, ma ha il braccialetto elettronico. Non può avvicinare la compagna e può vedere i figli solo in un luogo neutro.
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